Il 27 gennaio rappresenta una data di grande significato, non solo come un giorno sul calendario, ma come un’importante Giornata della Memoria. Questa giornata è dedicata alla riflessione, alla commemorazione e all’educazione riguardo alle vittime della Shoah. In questo contesto, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha deciso di unirsi a questa causa, lanciando una campagna di comunicazione sui propri canali ufficiali. Questo gesto va oltre la semplice commemorazione; la federazione si impegna a trasmettere conoscenza e valori essenziali per combattere ogni forma di discriminazione e intolleranza.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha affermato: “Ricordare è il nostro impegno per il presente e per il futuro”. Queste parole sottolineano l’importanza di non dimenticare, di dare voce a chi non può più parlare e di trasformare il dolore in consapevolezza. È fondamentale che l’orrore del passato venga convertito in speranza e in un impegno concreto per un futuro migliore. Gravina ha enfatizzato che “non c’è progresso senza memoria e non c’è umanità senza il coraggio di ricordare”, evidenziando il ruolo cruciale della memoria storica nella costruzione di una società più giusta e inclusiva.
Un significato particolare per la Giornata della Memoria
Quest’anno, la Giornata della Memoria assume un significato ancora più profondo, poiché segna l’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Questo luogo, simbolo di sterminio e disumanità, funge da faro per la riflessione su ciò che è accaduto e sull’importanza di combattere l’odio e la discriminazione in tutte le sue forme. In questo contesto, la FIGC ha patrocinato, insieme alla Lega Pro e a Coop Alleanza 3.0, l’evento “In gioco per l’uguaglianza”, tenutosi allo stadio Paolo Mazza di Ferrara.
L’evento, organizzato dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) e la Spal Foundation, ha coinvolto gli studenti del Liceo A. Roiti, indirizzo Sportivo, e le squadre del settore giovanile della Spal. Durante l’incontro, sono stati trattati temi cruciali come il legame tra calcio, Shoah e la lotta al razzismo. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare storie che collegano sport e memoria, seguite da una visita al museo, dedicato alla conservazione e trasmissione della memoria storica.
Testimonianze e storie di resilienza
Tra i relatori dell’incontro, ha spiccato la figura del giornalista e scrittore Adam Smulevich, autore di opere significative come “Un calcio al razzismo. 20 lezioni contro l’odio”. Smulevich ha raccontato storie di calciatori e dirigenti ebrei che, durante il periodo della persecuzione, hanno affrontato sfide enormi. Tra questi, Raffaele Jaffe, presidente del Casale, che nel 1914 portò la sua squadra a vincere uno scudetto, ma che perse la vita ad Auschwitz. Altri nomi noti includono Giorgio Ascarelli, legato al Napoli, e Renato Sacerdoti, cofondatore della AS Roma, costretto a nascondersi per sfuggire alla persecuzione.
L’evento ha visto anche la partecipazione di Paolo Poponessi e Roberto Di Veroli, autori di “Una stella in campo. Giovanni di Veroli. Dalla persecuzione razziale al calcio in Serie A”, un libro che narra le esperienze di un calciatore che ha vissuto in prima persona le atrocità della discriminazione. La presenza di Amedeo Spagnoletto, direttore del MEIS, e di Joe Tacopina, presidente della Spal, ha ulteriormente arricchito il dibattito, portando testimonianze dirette e storie di resilienza.
Un momento significativo è stato l’intervento di Massimiliano Rizzello, coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, che ha sottolineato l’importanza di educare le nuove generazioni affinché non ripetano gli errori del passato. Inoltre, un videomessaggio del presidente della Lega Pro, Matteo Marani, ha evidenziato l’impegno del mondo del calcio nella lotta contro l’odio e l’intolleranza.
L’importanza della memoria e dell’azione
In un’epoca in cui il razzismo, l’antisemitismo e altre forme di odio sembrano in crescita, iniziative come quella promossa dalla FIGC sono fondamentali. Questi eventi rappresentano una volontà collettiva di combattere l’ignoranza e di costruire una società in cui il rispetto per ogni individuo sia alla base della convivenza. La Giornata della Memoria non è solo un momento di commemorazione; è un richiamo all’azione, un invito a trasformare l’orrore del passato in una fonte di speranza e di cambiamento per il futuro.