Geraint Thomas stupisce tutti: “Ciclismo? Io ubriaco 12 sere su 14”

Geraint Thomas ha raccontato senza filtri come sta vivendo la sua off-season, dopo essere stato uno dei grandi protagonisti all’ultimo Giro d’Italia. Il vincitore del Tour de France 2018 ha ammesso: “Ora è giusto lasciarsi andare, sento di avere una buona resistenza all’alcool”

 

Chi lo conosce lo sa bene, Geraint Thomas non è un ciclista che rientra negli schemi dell’ordinario.

Basta averlo ascoltato almeno una volta durante un’intervista, aver seguito una sua gara o aver buttato un occhio sui suoi account social per capire che si tratta di un personaggio fuori dal comune, capace di farsi amare per il suo talento in sella a una bicicletta, ma anche di far discutere per uno stile a volte eccentrico.

È esattamente quello che sta succedendo nelle ultime ore, a seguito di qualche dichiarazione per nulla banale rilasciata dal vincitore del Tour de France 2018 e due volte Medaglia d’Oro ai Giochi Olimpici.

Thomas senza freni: “Da quando sono tornato a Cardiff è stata una pura e continua follia”

A 37 anni e con una carriera da grande campione alle spalle, Geraint Thomas si sta davvero godendo la sua off-season.

Il ciclista gallese è reduce da un’eccellente annata, in cui ha lottato fino all’ultima tappa con Primoz Roglic per aggiudicarsi il Giro d’Italia 2023, salvo poi vedersi costretto ad accettare un secondo posto finale dopo aver indossato la prestigiosa Maglia Rosa per quasi tutte e tre le settimane della corsa.

L’esperto talento del team Ineos-Grenadiers ha quindi deciso di ricaricare le batterie tornando nella sua Cardiff e concedendosi quelle libertà e quei piaceri assolutamente proibiti nei mesi in cui sale in sella a una bicicletta.

A rivelarlo è stato candidamente il diretto interessato, intervistato dal Times:

“Nelle ultime due settimane credo di essermi ubriacato 12 sere su 14. Da quando sono tornato a Cardiff è stata una pura e continua follia, perché ogni giorno incontro un amico che mi chiede: ‘Ehi, ti va di vederci?’ e io rispondo: ‘Sì, andiamo a cena o al pub’ e si finisce sempre a parlare davanti a una bella birra”.

Un’usanza tutta britannica, quella di intrattenersi per diverse ore in un pub con amici e conoscenti davanti a qualche pinta di birra fresca e alla quale Thomas non vuole affatto rinunciare.

“Durante la stagione ovviamente non bevo mai, a parte qualche bicchierino nelle occasioni davvero speciali, ma durante la pausa è giusto lasciarsi andare. Certo, all’inizio la tolleranza all’alcool è più bassa, ma ora sento di avere una buona resistenza”.

Parole che faranno sicuramente discutere i puristi del ciclismo moderno, per cui il corpo è un tempio sacro che deve essere rispettato tutto l’anno, controllando sempre nei minimi dettagli le calorie assunte.

Il ciclista gallese sembra pensarla però diversamente:

“Vivere qualche settimana così, in modo libero, è quello che mi serve. Una esplosione di libertà e di normalità è tutto ciò di cui ho bisogno per recuperare. Anche perché ora, dopo qualche settimana così, mi fermo e penso: ‘Ehi Geraint, è il momento di risalire sulla bici e riprendere la forma corretta’. Negli ultimi anni è cambiato tutto. È stato difficile cambiare la mia mentalità e adattarmi alle novità”.

Thomas ha già fatto sapere di essere deciso a vivere una grande stagione anche il prossimo anno, quando proverà a essere ancora uno dei protagonisti ai grandi giri, dimostrando che la sua esperienza può ancora permettergli di battagliare con la nuova generazione di fenomeni del ciclismo mondiale (da Pogacar a Evenepoel, da Vingegaard a Van Aert e Van der Poel, ndr).

“Farsi trovare pronti non sarà certo un problema, l’unica difficoltà sarà perdere l’ultimo chilo e mezzo. Poi, la vera battaglia sarà mantenere la forma in modo costante per tutta la stagione, ma ormai sono abituato”.

Nel mondo del ciclismo praticamente da vent’anni e nel giro dei professionisti da oltre dieci, il campione gallese sa perfettamente cosa gli serve per riprendere le forze e ritrovare gli stimoli necessari per essere ancora veloce su una bicicletta.

D’altronde, se in carriera vanti piazzamenti prestigiosi quali un secondo posto al Giro d’Italia, un terzo, un secondo e una vittoria finale al Tour de France, oltre che due Medaglie d’Oro ai Giochi Olimpici e tre titoli di Campione del Mondo, in pochissimi possono avere il coraggio di permettersi di dirti cosa fare.

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