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Gattuso: la nuova era del calcio tra grinta e cuore - ©ANSA Photo
Gennaro Gattuso, uno dei simboli più rappresentativi del calcio italiano, ha recentemente condiviso con Vivo Azzurro la sua visione sul gioco, evidenziando l’importanza della passione e della determinazione. Conosciuto per il suo carattere ardente e combattivo, Gattuso, ribattezzato “Ringhio”, afferma che “grinta e cuore sono l’ABC del calcio”. Le sue parole offrono un’importante riflessione sulla sua carriera, sui valori che lo guidano e sulle sfide affrontate sia come calciatore che come allenatore.
Il cambiamento del calcio moderno
Nell’intervista, Gattuso esprime chiaramente la sua opinione sul cambiamento del calcio moderno. “Bisogna pedalare”, sottolinea, evidenziando l’importanza di un allenamento rigoroso, del rispetto e di uno stile di vita sano per affrontare le nuove sfide del gioco. Le sue affermazioni includono:
- Aumento delle velocità e dei contatti fisici.
- Necessità di essere pronti a dare il massimo, non basta avere solo tecnica.
- Importanza della resistenza e della determinazione nel calcio attuale.
Questa riflessione si colloca in un contesto in cui il calcio è diventato sempre più fisico e veloce, richiedendo ai giocatori non solo abilità tecniche, ma anche una grande tenacia.
La società in evoluzione
Gattuso non si limita a parlare del calcio, ma amplia il discorso a una società in continua evoluzione. “È cambiato anche il mondo”, osserva, lamentando il fatto che i giovani talentuosi spesso si demoralizzano di fronte alle difficoltà. “Mi dà fastidio quando vedo ragazzi con talento che alla prima difficoltà si abbattono”, afferma con passione. Per lui, il rispetto per il lavoro deve essere un valore fondamentale, specialmente in un’epoca in cui il calcio è diventato un lavoro e non solo un gioco.
La carriera e le sfide personali
La storia di Gattuso è segnata da sacrifici e determinazione sin da giovane. A soli 12 anni, lasciò la sua Calabria, precisamente Schiavonea, per inseguire il sogno calcistico. Ricorda di aver detto ai genitori che non sarebbe tornato indietro. Uno dei momenti più significativi della sua carriera è stato il trionfo al Mondiale del 2006, un sogno che ha vissuto intensamente. Gattuso rivive la vigilia della finale di Berlino, ricordando il coraggio espresso da Gianluigi Buffon: “Ragazzi, non ci fanno paura. Possiamo essere piccoli, ma domani ce li mangiamo”.
Oltre alle sfide sul campo, Gattuso affronta anche una malattia autoimmune, la miastenia, da ben 15 anni. Nonostante le difficoltà, ha sempre mantenuto un atteggiamento positivo, dimostrando che la vera vergogna è di chi fa del male agli altri. “Ho sempre pensato di essere più forte della malattia”, afferma con determinazione.
Gattuso esprime anche la sua opinione sulla nazionale attuale e sul lavoro di Luciano Spalletti, mostrando ottimismo per il futuro. Riguardo al Milan, si mostra fiducioso, sottolineando che hanno compreso gli errori del passato e hanno un grande mercato davanti a loro.
In conclusione, Gattuso dimostra di essere non solo un grande giocatore, ma anche un allenatore e un uomo che continua a lottare per i propri ideali, portando avanti il messaggio che grinta e cuore sono essenziali non solo nel calcio, ma anche nella vita.