![Gatti e il 'mani': la decisione sorprendente dell'Aia sulla partita Como-Juventus](https://www.wigglesport.it/wp-content/uploads/2025/02/Gatti-e-il-mani-la-decisione-sorprendente-dellAia-sulla-partita-Como-Juventus-1024x683.jpg)
Gatti e il 'mani': la decisione sorprendente dell'Aia sulla partita Como-Juventus - ©ANSA Photo
La recente partita tra Como e Juventus ha sollevato un acceso dibattito tra gli appassionati di calcio, in particolare per un episodio controverso che ha coinvolto il difensore bianconero Federico Gatti. Durante il match, un tocco di mano da parte di Gatti è stato esaminato dagli arbitri, ma l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) ha stabilito che non sussistevano le condizioni per concedere un rigore ai lariani. A chiarire la decisione è stato Elenito Di Liberatore, esperto e componente dell’AIA, durante un’intervista su ‘Open Var’ su Dazn.
L’analisi dell’episodio
Di Liberatore ha spiegato che il contatto di Gatti con il pallone è stato considerato fortuito e non punibile: “Questo è un tocco di mano non punibile, ed è giusto non dare il rigore. Gatti l’unica cosa che fa è contendere lo spazio all’avversario, e in questo contesto tocca il pallone in maniera fortuita nella dinamica dell’azione.” La sua analisi si basa su una serie di criteri stabiliti dalla FIFA e dall’IFAB (International Football Association Board) per determinare quando un tocco di mano debba essere sanzionato.
La reazione del tecnico del Como
Il tecnico del Como, Cesc Fabregas, ha espresso il suo disappunto per la decisione, sottolineando l’importanza di queste situazioni nel contesto della partita. Fabregas, ex calciatore di livello mondiale con un ricco palmarès, ha visto la sua squadra lottare per ottenere punti cruciali in un campionato difficile. La frustrazione dell’allenatore è comprensibile, dato che ogni dettaglio può fare la differenza in partite così competitive.
Il ruolo del VAR
Durante la partita, i dialoghi tra l’arbitro e i due ‘video referee’, presenti a Lissone, sono stati fondamentali per l’analisi dell’episodio. Le immagini dell’azione sono state riesaminate attentamente, come dimostrato dalle comunicazioni uditive tra i membri della VAR. Uno dei ‘varisti’ ha sottolineato l’importanza di valutare il contesto dinamico dell’azione, affermando: “Bisogna vederlo in dinamica.” Questo approccio rappresenta un tentativo di garantire che la decisione finale rifletta non solo il contatto fisico, ma anche l’intenzione e il contesto dell’azione.
La decisione finale del VAR è stata chiara: “No, per me non è rigore.” Nonostante un’altra voce nel team VAR abbia cercato di argomentare che Gatti “comunque gli toglie il controllo”, la conclusione rimaneva invariata: “No, per me è in appoggio, quindi non è rigore.” Questa situazione evidenzia le complessità e le sfide che gli arbitri e i sistemi VAR devono affrontare durante le partite. Ogni decisione è cruciale e può avere un impatto significativo non solo sul punteggio, ma anche sulla morale delle squadre coinvolte.
Conclusioni sull’episodio
In un campionato come quello di Serie A, dove la competizione è serrata e ogni punto conta, episodi come quello di Como-Juventus possono avere ripercussioni importanti. Le squadre lottano per le posizioni di vertice o per evitare la retrocessione, e questo rende ogni decisione arbitrale un tema di discussione caldissimo tra tifosi, media e addetti ai lavori.
La tecnologia VAR è stata introdotta nel calcio per ridurre gli errori evidenti e migliorare l’equità, ma come dimostrato dall’episodio di Como, non è immune da controversie. Le decisioni, come quella su Gatti, possono essere soggette a interpretazioni diverse e possono generare polemiche, sia tra i tifosi che tra le squadre.
La reazione del pubblico e dei media all’episodio di Como è stata intensa. Molti tifosi del Como hanno espresso la loro insoddisfazione sui social media, mentre i sostenitori della Juventus hanno difeso la decisione dell’arbitro e del VAR. Questa polarizzazione è un elemento che caratterizza il calcio moderno, dove ogni episodio controverso diventa un argomento di dibattito, alimentato dai social e dalle discussioni nei bar e nei luoghi pubblici.
In un contesto così complesso, le valutazioni degli arbitri e del VAR sono sempre sotto la lente d’ingrandimento. Ogni decisione ha un peso e può influenzare il corso di una stagione. L’episodio di Gatti, quindi, non è solo un episodio isolato, ma rappresenta una questione più ampia riguardante il ruolo della tecnologia nel calcio e la necessità di una maggiore chiarezza nelle regole.