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Gasperini, un nuovo Bearzot? Le parole di Gravina sul suo lavoro nel calcio

Durante una recente conferenza stampa presso la sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha espresso il suo profondo apprezzamento per Gian Piero Gasperini, attuale allenatore dell’Atalanta. Gravina ha sottolineato come Gasperini rappresenti uno dei migliori allenatori italiani, capace di valorizzare i talenti del calcio italiano. Le sue parole hanno acquisito ulteriore significato in occasione dell’assegnazione del Premio Nazionale Enzo Bearzot 2025, un riconoscimento che celebra le figure emblematiche del calcio nostrano.

la capacità di valorizzare i giovani

Gravina ha messo in evidenza la straordinaria abilità di Gasperini nel trasformare giovani promesse in calciatori di livello mondiale. Questo aspetto è cruciale per il futuro del calcio italiano. “Gasperini è l’italiano migliore in questo momento come percentuale di valorizzazione di calciatori formati non solo per la Nazionale, ma come patrimonio di tutto il calcio italiano”, ha dichiarato. Questo riconoscimento non è solo legato ai risultati, ma anche al metodo di lavoro e alla filosofia di gioco adottata dal tecnico.

un trionfo storico per l’atalanta

La vittoria dell’Europa League con l’Atalanta ha segnato una pietra miliare per il club bergamasco e per il calcio italiano. “Aver consegnato al nostro paese quel trofeo è stata la ciliegina sulla torta”, ha affermato Gravina, evidenziando come questo trionfo abbia elevato il profilo dell’Atalanta e messo in luce il potenziale dell’intero movimento calcistico italiano. Questo successo ha aumentato la visibilità della Serie A a livello internazionale, attirando nuovi talenti e investimenti.

somiglianza con enzo bearzot

Un altro punto saliente del discorso di Gravina è stata la somiglianza tra Gasperini e il leggendario Enzo Bearzot, l’allenatore che portò l’Italia alla vittoria della Coppa del Mondo nel 1982. “La sua caparbietà nel centrare alcuni risultati e l’attenzione per il particolare lo rendono simile nel carattere a Bearzot”, ha affermato il presidente della FIGC. Bearzot, noto per la sua capacità di unire il gruppo e valorizzare i singoli, ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano, e Gravina vede in Gasperini una figura che incarna questi stessi valori.

il futuro del calcio italiano

Gasperini ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile del Genoa, dimostrando subito un occhio attento per i giovani talenti. La sua filosofia di gioco, caratterizzata da un pressing alto e un attacco propositivo, ha rivoluzionato il modo di giocare dell’Atalanta, portando la squadra a competere ai massimi livelli sia in campionato che in Europa. Sotto la sua guida, molti giocatori hanno fatto il salto di qualità, diventando protagonisti sia nei loro club che nella Nazionale.

Tra i successi più significativi di Gasperini vi è la qualificazione dell’Atalanta alla Champions League, un traguardo che sembrava impossibile per un club di provincia. La sua capacità di gestire le risorse e massimizzare il potenziale dei giocatori ha aperto la strada a un nuovo modo di vedere il calcio italiano.

La FIGC, sotto la guida di Gravina, ha avviato programmi per migliorare le strutture giovanili e garantire che i migliori talenti possano emergere e svilupparsi. In questo contesto, il lavoro di allenatori come Gasperini diventa fondamentale, poiché rappresentano un esempio di come si possa ottenere successo anche partendo da una base meno solida.

Gravina ha concluso il suo intervento ribadendo come il calcio italiano debba essere grato a Gasperini non solo per i risultati ottenuti, ma anche per il lavoro che sta svolgendo in prospettiva. “Il calcio italiano gli deve essere grato oltre che per il lavoro che sta facendo in prospettiva”, ha affermato, sottolineando l’importanza di una visione che si proietta verso il futuro.

In un momento in cui il calcio italiano affronta sfide significative, l’esempio di Gasperini e la sua filosofia potrebbero rappresentare una guida preziosa per i giovani allenatori e per il movimento calcistico nel suo complesso. La speranza è che figure come lui possano continuare a ispirare e formare i nuovi talenti del nostro paese, contribuendo così a un futuro luminoso per il calcio italiano.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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