
Gallo rivela: Il fratello di Tortu mi ha confidato che Filippo era all'oscuro di tutto - ©ANSA Photo
L’inchiesta su Equalize continua a svelare retroscena inquietanti nel mondo dell’atletica italiana, con rivelazioni che coinvolgono Giacomo Tortu, il fratello del noto velocista Filippo Tortu. Carmine Gallo, ex superpoliziotto recentemente deceduto, ha fornito dettagli inquietanti durante un interrogatorio, affermando che Giacomo si era rivolto a lui per ottenere informazioni sui risultati dei test antidoping di Marcell Jacobs, il due volte campione olimpico. Queste dichiarazioni non solo mettono in discussione la trasparenza delle pratiche sportive, ma sollevano anche interrogativi sul ruolo di Giacomo nel presunto tentativo di spionaggio.
Le rivelazioni di Gallo
Gallo, nel verbale reso ai pubblici ministeri lo scorso dicembre, ha raccontato dell’incontro con Giacomo Tortu, il quale esprimeva preoccupazioni circa le performance di Jacobs. “Lui era venuto, dice ‘mio fratello non sa nulla, mi raccomando, se viene fuori mio fratello non sa nulla’”, ha affermato Gallo. Questo passaggio è cruciale, poiché suggerisce che Giacomo volesse mantenere Filippo all’oscuro di qualsiasi attività illecita che potesse compromettere la loro reputazione.
Scetticismo e pressione tra atleti
Secondo Gallo, Giacomo Tortu mostrava un forte scetticismo riguardo ai risultati ottenuti da Jacobs. “È impossibile che abbia fatto sta performance”, avrebbe detto, riferendosi ai tempi straordinari di Jacobs, come il record di 9.80 secondi nei 100 metri, che gli è valso la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Queste dichiarazioni indicano la pressione interna nel gruppo degli atleti, in particolare tra le Fiamme Gialle, la squadra di atletica di cui entrambi i Tortu fanno parte.
Giacomo Tortu, indagato per concorso in intercettazioni abusive, avrebbe chiesto a Gallo di acquisire informazioni riservate, incluse analisi del sangue e comunicazioni tra Jacobs e il suo team. Gallo ha ribadito che non era possibile procedere in quel modo, ma Giacomo ha insistito, ponendo interrogativi su come ottenere tali informazioni. Questo episodio getta un’ombra inquietante sulle dinamiche che si celano dietro le quinte dell’atletica leggera italiana.
Implicazioni per il sistema antidoping
Le dichiarazioni di Gallo non solo evidenziano le tensioni tra atleti, ma sollevano anche interrogativi sul sistema di controllo antidoping in Italia. Jacobs, che ha sempre negato ogni coinvolgimento in pratiche di doping, è rimasto al centro di questa polemica. La sua reputazione di atleta pulito è messa a rischio da queste accuse, complicando ulteriormente la sua già difficile posizione.
In questo contesto, è fondamentale considerare l’impatto di queste rivelazioni sulla carriera di Jacobs e sull’immagine dell’atletica italiana. La notizia di un presunto complotto per spiarlo potrebbe minare la sua credibilità agli occhi del pubblico e degli sponsor. Inoltre, la questione dell’integrità sportiva viene messa in discussione, poiché il doping e le pratiche illecite rimangono temi scottanti nel panorama sportivo.
Verso una maggiore trasparenza
Le parole di Gallo e il coinvolgimento di Giacomo Tortu possono rivelarsi un punto di svolta in questa inchiesta, evidenziando le relazioni tra atleti e la vulnerabilità del sistema di monitoraggio antidoping. È ora più urgente che mai garantire trasparenza e protocolli solidi per assicurare la correttezza nelle competizioni.
Un aspetto cruciale è come questa vicenda possa influenzare le relazioni tra atleti e federazioni sportive. Le istituzioni dovrebbero lavorare in sinergia con gli atleti per creare un ambiente di fiducia, dove le preoccupazioni possano essere discusse apertamente senza timore di ritorsioni. La comunicazione e la cooperazione tra le parti sono essenziali per affrontare le sfide che il doping e le pratiche scorrette pongono allo sport.
In un clima di incertezze e sospetti, è fondamentale mantenere un dibattito aperto sull’etica nello sport, ricordando che il vero spirito olimpico si basa su valori di rispetto, lealtà e integrità. La speranza è che, attraverso queste rivelazioni, si possa avviare un percorso di riflessione e cambiamento che porti a una maggiore responsabilità e trasparenza nel mondo dell’atletica leggera e oltre.