
Francia in subbuglio: la Federcalcio frena sulla polemica di Ramadan tra Angers e Monaco - ©ANSA Photo
La recente partita di Ligue 1 tra Angers e Monaco ha acceso un vivace dibattito in Francia, con la Federazione Francese di Calcio (FFF) che è intervenuta per chiarire la situazione. Questo episodio è emerso quando alcuni giocatori hanno approfittato di un’interruzione nel gioco, causata da un infortunio, per consumare integratori e idratarsi, coincidente con il mese sacro del Ramadan.
L’episodio controverso
L’episodio si è verificato al 13° minuto di gioco, quando il centrocampista dell’Angers, Himad Abdelli, ha subito un infortunio, costringendo l’arbitro Willy Delajod a fermare la partita. Durante questa pausa, vari giocatori di entrambe le squadre hanno colto l’opportunità per assumere integratori e bere, un gesto che ha scatenato una reazione negativa da parte di alcuni esponenti politici.
Il portavoce della FFF ha prontamente smentito le insinuazioni secondo cui l’interruzione fosse stata motivata da ragioni religiose. Ha ribadito che la federazione non consente interruzioni per motivi di natura religiosa durante le partite, in contrasto con le politiche di altri organismi calcistici come la UEFA e la Premier League inglese, che permettono ai giocatori di interrompere il digiuno del Ramadan.
Reazioni politiche
La reazione politica è stata immediata e veemente. Laurent Wauquiez, leader dei deputati di Les Républicains, ha espresso la sua indignazione attraverso un post su X, affermando che “la partita di calcio interrotta a causa del Ramadan è inaccettabile”. Ha esortato il ministro dello Sport a garantire il rispetto della laicità, piuttosto che sostenere l’uso del velo nello sport. Questa posizione riflette un sentimento più ampio tra i politici di destra e di estrema destra, che vedono nell’episodio un attacco ai principi laici dello stato francese.
Altri politici, come François-Xavier Bellamy, eurodeputato di Les Républicains, hanno aggiunto un ulteriore strato alla polemica, dichiarando che l’episodio rappresenta “un vero momento di rottura con il nostro progetto francese”. Anche Matthias Renault, deputato del Rassemblement National, ha sollevato preoccupazioni simili, sottolineando che l’interruzione ha violato il principio di neutralità e laicità che dovrebbe regnare su un campo di calcio.
Un contesto culturale complesso
La Francia, con una lunga storia di laicità, si trova oggi a dover affrontare una serie di sfide legate alla diversità culturale e religiosa. Il Ramadan, un mese sacro per i musulmani, è spesso al centro di dibattiti simili, dove si scontrano il rispetto per le tradizioni religiose e i principi laici dello stato. Le critiche mosse dai politici di destra si inseriscono in un più ampio discorso sulla presenza musulmana in Francia, che continua a essere un tema controverso.
Il dibattito sulla laicità in Francia è particolarmente acceso, e le opinioni divergenti riflettono le tensioni sociali esistenti. Mentre alcuni vedono il rispetto per le pratiche religiose come un segno di apertura e tolleranza, altri le considerano una minaccia ai valori fondamentali della repubblica. La questione si complica ulteriormente quando si tratta di sport, un ambito che, per sua natura, dovrebbe essere un luogo di inclusione e unità.
In questo contesto, la FFF si trova a dover navigare tra le pressioni politiche e le aspettative dei giocatori e dei tifosi. Con il Ramadan che continua e le polemiche che si intensificano, il dibattito sulla laicità, il rispetto per le tradizioni religiose e la loro rappresentazione nel mondo dello sport è destinato a proseguire. Ogni nuova partita potrebbe diventare un nuovo terreno di scontro, riflettendo le tensioni più ampie che caratterizzano la società francese.