Formula 1, come cambia con il regolamento 2026

Le novità e i punti cardine di una nuova era della F1 basata sulla tecnologia, sull’ecologia e sull’intrattenimento

Nuovi motori, vetture più leggere, budget cap e carburanti sintetici sono i temi principali del prossimo cambio di regolamento previsto dalla Formula 1 per il 2026. Un cambiamento che vuole partire dalle nuove sfide per cui il mondo dell’automobile è chiamato in causa, fino ad arrivare a migliorare l’esperienza dei Gran Premi e il modo in cui vengono comunicati. D’altronde il mondo dello sport a motori è per sua natura in continua evoluzione. Il progresso tecnologico dei motori, dell’aerodinamica e l’ingresso dell’elettronica hanno rappresentato e rappresentano una sfida per tutti i costruttori che si impegnano nelle competizioni motoristiche. Di fatto, il motorsport non è una competizione esclusivamente tra piloti ma anche una sfida ingegneristica. Il talento dell’atleta in pista è parte della vittoria, l’altra parte spetta al mezzo da lui condotto. Per questo motivo i campionati motoristici, soprattutto quelli più importanti, sono soggetti a continui cambi di regolamento. L’obiettivo è dunque porre in essere una normativa che stia al passo con le novità tecnologiche.

Lando Norris
 Immagine | Pixabay – wigglesport.it

 

Ad oggi tuttavia i cambiamenti non riguardano solamente questioni progettuali, prettamente volte al miglioramento della performance sul tracciato, ma riguardano anche questioni legate alla tutela dell’ambiente e all’introduzione di format di gara che vadano incontro alle esigenze dei tifosi fino ad arrivare al modo in cui lo sport si interfaccia con i nuovi media.

I motori

Quasi 10 anni fa, per la stagione 2014, la F1 ha introdotto i motori ibridi per le monoposto. Una scelta che a suo tempo ha scatenato tante polemiche, soprattutto tra i tifosi, i quali preferivano continuare a sentire il mitico rombo dei motori totalmente endotermici piuttosto che il rumore dei nuovi propulsori, considerato meno affascinante.

Tuttavia se la Formula 1 è diventata negli anni uno sport appassionante, allo stesso tempo è diventata anche una piattaforma di sviluppo importante per nuove tecnologie che poi vengono utilizzate anche sulle auto stradali, migliorando la sicurezza l’efficienza e le prestazioni.

Ecco spiegato perché la massima serie automobilistica nel 2014 ha intrapreso quella strada ed ecco perché nel 2026 si vuole andare avanti sul tema dell’ibrido. Proporre motori all’avanguardia per le competizioni motoristiche permette di attrarre i più importanti costruttori del settore.

Il prossimo regolamento infatti prevederà un motore ibrido rivisto. Più potenza al motore elettrico che passa da circa 163 a circa 476 cavalli di potenza e una semplificazione generale della “Power Unit” (unità di potenza, ovvero l’insieme dei due motori: elettrico e a combustione interna), con delle componenti che, ormai ritenute superate, verranno eliminate.

La seconda novità importante riguardante i motori concerne l’utilizzo di carburanti sostenibili. Verranno proibiti i carburanti fossili a scapito di benzine sintetiche, attualmente ancora in fase di sviluppo.

L’ingresso di Audi nel “Circus”, proprio nel 2026, è da ricondursi alle stesse novità che da quell’anno prenderanno piede. Proposte che indubbiamente sono allettanti in ottica di sviluppo di una tecnologia per vetture stradali altrimenti l’azienda “dei quattro anelli” avrebbe difficilmente accettato di fare un investimento importante come prendere parte al mondiale di Formula 1, considerato che quasi mai nel passato ha partecipato al campionato.

Il budget cup

Sempre con l’obiettivo di attrarre nuovi costruttori a competere nel nuovo regolamento, verrà introdotto un budget cap che i fornitori di motori partecipanti al campionato dovranno rispettare.

Limiti alle spese erano stati previsti già dal 2022. All’epoca il tetto massimo era stato introdotto per la progettazione dell’intera monoposto, per permettere una competizione più equa tra team con differenti capacità di spesa. Nel 2026 invece si introduce anche un limite – di 130 milioni di dollari –alle spese per la progettazione della singola “power unit”.

Vetture a peso ridotto

L’altro grande progetto che sta prendendo piede, è la riduzione del peso delle vetture. Attualmente, infatti, le monoposto sfiorano gli 800 kg, mai erano state più pesanti nella storia della categoria. Sembra paradossale che con i progressi fatti dalla tecnologia negli ultimi anni il peso sia aumentato esponenzialmente. Tuttavia l’incremento della sicurezza, attraverso telai più robusti, e l’introduzione delle batterie che alimentano il motore ibrido hanno portato il peso a lievitare fino ai numeri attuali. “Stiamo pensando alleggerire le monoposto in collaborazione anche con Pirelli per vedere quale potrebbe essere la soluzione che può aiutare”, spiega il Ceo della F1 Domenicali ribadendo l’importanza del tema, soprattutto in un campionato che punta ad abbattere le emissioni.

Va ricordato come, di pari passo con le questioni tecniche appena elencate, la società Formula 1 porti avanti ormai da diversi anni, da quando la società Liberty Media ne ha preso possesso, una campagna di comunicazione molto innovativa, che si interfaccia con le più moderne piattaforme, cercando di rendere lo sport più inclusivo e più coinvolgente per il pubblico. I Gran Premi, infatti, negli ultimi anni hanno visto una crescita in termini di visibilità, facendo ritrovare parte dell’interesse che era pian piano svanito dopo i primi anni 2000. La perdita di appeal che si era verificata in quel periodo era dovuta in primo luogo a gare diventate noiose ma anche perché la Formula 1 aveva perso quel contatto col pubblico che aveva fatto innamorare gli appassionati di automobilismo. Il cambio generazionale richiedeva una comunicazione diversa, non più solo televisiva, e in questo – negli ultimi anni – è stato fatto un lavoro enorme.

Secondo molti però manca ancora un tassello per ritrovare l’entusiasmo della Formula 1 dei tempi d’oro, quella Formula 1 fatta di corse all’ultima curva, in cui il pilota talvolta riusciva a fare la differenza anche se non disponeva della vettura più performante, in cui il rischio era l’ingrediente che dava alle corse un gusto epico.

È doveroso andare incontro alle tematiche ambientali, così come è importante essere piattaforma di sviluppo per nuove tecnologie ma in tutto ciò non bisogna dimenticare quella che è la natura della F1: uno sport motoristico.

Il regolamento del 2026 dovrà quindi riuscire ad arricchire la componente sportiva, riportando più competizione ed entusiasmo, senza trascurare le tematiche fondamentali della nostra epoca e stando al passo con l’evoluzione della tecnologia.

Gestione cookie