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Fita riceve riconoscimento dall’ue per il suo innovativo progetto intergenerazionale di taekwondo

La Federazione Italiana Taekwondo (Fita) ha recentemente ottenuto un prestigioso riconoscimento ai Be Active Awards della Commissione Europea, un evento di grande rilevanza nel panorama sportivo europeo. Questo premio celebra le migliori iniziative che promuovono lo sport a livello continentale, e l’assegnazione di questo riconoscimento rappresenta un traguardo significativo per la Fita, oltre a sottolineare l’importanza dello sport come strumento di coesione sociale e interazione tra generazioni diverse.

il progetto taekwondo intergenerazionale

Il progetto “Taekwondo Intergenerazionale – Lo Sport di Nonni e Nipoti” ha ottenuto il secondo posto nella categoria “Across Generations”. Questo risultato è notevole, considerando che il progetto è stato selezionato tra oltre 1.000 iniziative provenienti da tutta Europa, dimostrando così l’alta qualità e l’impatto sociale della proposta italiana. La cerimonia di premiazione si è svolta a Bruxelles, dove i rappresentanti della Fita hanno presentato il progetto a un pubblico internazionale.

L’iniziativa, sostenuta dal Dipartimento dello Sport italiano e da Sport e Salute, ha come obiettivo principale quello di avvicinare nonni e nipoti alla pratica del Taekwondo. Grazie a questo sport marziale, i partecipanti hanno potuto:

  1. Sperimentare un linguaggio comune.
  2. Superare le barriere generazionali.
  3. Rafforzare i legami familiari.

Il Taekwondo non è solo una disciplina fisica; è anche un mezzo per trasmettere valori fondamentali come rispetto, disciplina e collaborazione, essenziali per una vita sana e equilibrata.

coinvolgimento e impatto sociale

Il progetto ha visto la partecipazione di migliaia di persone in tutta Italia, con un incremento significativo della partecipazione di individui over 60. La Fita ha collaborato con diverse associazioni sportive locali, estendendo l’iniziativa anche a tre Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), dove gli anziani hanno avuto l’opportunità di praticare attività fisica in un contesto stimolante e inclusivo. Questa interazione ha dimostrato come lo sport possa fungere da ponte tra generazioni, promuovendo un forte senso di comunità.

Il Presidente della Fita, Angelo Cito, ha espresso grande soddisfazione per il riconoscimento ricevuto, affermando che “questo progetto incarna perfettamente ciò che lo sport di base deve rappresentare: un’opportunità per tutti, senza limiti di età”. Cito ha sottolineato che unire le generazioni attraverso il Taekwondo significa promuovere valori di inclusione e crescita collettiva.

un futuro promettente

In un contesto in cui le interazioni tra generazioni sono sempre più rare, iniziative come quella della Fita offrono una nuova speranza. La pratica del Taekwondo non solo migliora la salute fisica e mentale dei partecipanti, ma consente anche di costruire relazioni significative nel tempo. Cito ha inoltre ringraziato il ministro Andrea Abodi per il sostegno ricevuto, evidenziando l’importanza delle istituzioni nel promuovere progetti con un impatto positivo sulla società.

Il riconoscimento da parte della Commissione Europea non è solo un merito della federazione. Cito ha messo in evidenza l’importanza delle associazioni locali e dei partecipanti al progetto, sottolineando che “alcuni di loro hanno oltre 90 anni! Incontrarli e vedere la loro felicità grazie alla pratica del Taekwondo è per me un’emozione unica”.

In conclusione, il progetto “Taekwondo Intergenerazionale – Lo Sport di Nonni e Nipoti” rappresenta un esempio di come lo sport possa essere utilizzato come strumento di inclusione sociale e promozione del benessere. La Fita ha dimostrato che è possibile coinvolgere attivamente tutte le generazioni, creando un ambiente in cui ognuno può contribuire al bene comune. Con l’auspicio che iniziative di questo tipo possano continuare a prosperare, la federazione guarda al futuro con ottimismo, desiderosa di espandere ulteriormente il proprio impatto sul territorio e sulla comunità.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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