
Fiorentina festeggia mentre la Juve affonda nel dramma calcistico - ©ANSA Photo
La situazione della Juventus continua a precipitare, con la squadra di Torino che ha subito un altro pesante ko, questa volta per 3-0 sul campo della Fiorentina. Dopo la debacle di 4-0 contro l’Atalanta, la Vecchia Signora, attualmente al quinto posto in classifica, si trova ora al di fuori della zona Champions League, un obiettivo che pare sempre più lontano in una stagione deludente e al di sotto delle aspettative.
Il tecnico Thiago Motta è finito sotto accusa, mentre il direttore sportivo Cristiano Giuntoli ha cercato di difendere il progetto bianconero ai microfoni di Dazn, affermando: “Rimaniamo della stessa idea, che il progetto sia valido: dobbiamo uscirne tutti insieme”. Tuttavia, è evidente che la squadra deve affrontare una dura realtà: il modo in cui Locatelli e i suoi compagni hanno affrontato le ultime partite, inclusa l’uscita dalla Champions League e l’eliminazione in Coppa Italia ad opera dell’Empoli, non è all’altezza del blasone del club.
la rinascita della fiorentina
Al contrario, la Fiorentina sembra aver ritrovato la propria identità. Dopo la qualificazione ai quarti di finale della Conference League, la squadra di Vincenzo Italiano ha mostrato un gioco sicuro e spavaldo, trascinata da un pubblico entusiasta che ha festeggiato a lungo con i giocatori. La partita al Franchi è stata un vero trionfo per i viola, che hanno dominato il match fin dai primi minuti.
- Primo Tempo: Robin Gosens ha aperto le marcature al 15′ con un potente sinistro sugli sviluppi di un calcio d’angolo, seguito poco dopo dal raddoppio di Rolando Mandragora, abile a finalizzare un’azione orchestrata da Fagioli. La gioia dei tifosi fiorentini era palpabile, mentre la Juventus sembrava incapace di reagire, con una manovra lenta e priva di idee.
- Secondo Tempo: Nella ripresa, la Juve ha tentato di alzare il baricentro, ma ha continuato a faticare, esponendosi alle ripartenze dei viola. Al minuto 53, è arrivato il tris di Gudmundsson, che ha colpito con una sassata che ha sorpreso Di Gregorio, portando la Fiorentina sul 3-0.
Un episodio polemico è stato l’annullamento del gol di Moise Kean, che avrebbe potuto portare il punteggio sul 4-0. Tuttavia, i cambi effettuati da Motta non hanno avuto l’effetto sperato, e la squadra ha continuato a mostrare segnali di smarrimento. Nonostante il pesante svantaggio, Dusan Vlahovic è rimasto in panchina fino alla fine della partita, evidenziando ulteriormente la crisi di risultati e prestazioni della Juventus.
un momento di riflessione
La sfida è stata preceduta da un minuto di silenzio in memoria di Joe Barone, il direttore generale della Fiorentina scomparso lo scorso anno, un gesto che ha unito i tifosi e i giocatori in un momento di riflessione e rispetto. La coreografia dei tifosi della Fiesole, con migliaia di bandierine, ha creato un’atmosfera di festa e supporto incondizionato per la squadra, contrastando nettamente con il clima di tensione che aleggiava intorno alla Juventus.
L’assenza di una reazione da parte dei bianconeri, unita alla loro incapacità di creare occasioni da gol significative, ha messo in evidenza le difficoltà che la squadra sta affrontando. La mancanza di idee e di determinazione è un segnale preoccupante per la Juventus, che deve lavorare duramente per risolvere i problemi che affliggono la squadra.
il futuro di juve e fiorentina
La Fiorentina, invece, sta vivendo un momento positivo, con il gioco che sembra fluire e i giocatori che esprimono entusiasmo e determinazione. Questo successo rappresenta un importante passo in avanti per la squadra di Italiano, che ora può concentrarsi sulla prossima sfida con rinnovata fiducia.
In sintesi, la Juventus deve affrontare una crisi profonda, mentre la Fiorentina festeggia un’importante vittoria, dimostrando che la squadra è tornata a competere ad alti livelli. Il calcio è imprevedibile e, con la stagione ancora in corso, ogni partita può riservare sorprese. Tuttavia, la Juventus dovrà trovare il modo di reagire e risollevarsi, per non compromettere ulteriormente una stagione già difficile.