Fifagate: richiesti 20 mesi di pena per Blatter e Platini nel processo d'appello - ©ANSA Photo
Il processo d’appello contro Joseph Blatter e Michel Platini ha catturato l’attenzione del mondo del calcio e non solo. Le accuse di truffa nei confronti di questi due ex dirigenti, accusati di aver sottratto due milioni di franchi svizzeri alla FIFA, pongono interrogativi sulla trasparenza e l’integrità delle istituzioni calcistiche. La richiesta del pubblico ministero è chiara: un anno e otto mesi di condanna, con la possibilità di sospensione della pena.
L’udienza si svolge presso la Corte d’appello straordinaria del Tribunale penale federale a Muttenz, dove il procuratore Thomas Hildbrand ha presentato le sue argomentazioni per oltre tre ore. Hildbrand ha sottolineato che la FIFA non aveva previsto alcun compenso per i presunti servizi di consulenza forniti da Platini, sollevando dubbi sulla legittimità del pagamento effettuato nel 2011.
Il procuratore ha chiarito che il caso non deve essere considerato un semplice “giallo”, ma un serio procedimento penale che solleva questioni fondamentali sulla trasparenza delle operazioni finanziarie. La richiesta di Platini di ricevere il pagamento otto anni dopo la consulenza ha destato sospetti, e Hildbrand ha contestato la tesi difensiva che minimizza la questione.
Blatter e Platini continuano a difendere la loro posizione, affermando che il pagamento era legittimo e che la consulenza era stata effettivamente fornita. Tuttavia, l’assenza di documentazione ufficiale rende il pagamento dubbio e potenzialmente fraudolento.
Il dibattimento si protrarrà fino a giovedì, e il caso ha attratto l’attenzione non solo per la sua natura controversa, ma anche per le ripercussioni che potrebbe avere sulle istituzioni calcistiche globali. La FIFA, già scossa da scandali di corruzione, si trova nuovamente sotto i riflettori, e la sentenza di questo processo d’appello potrebbe influenzare significativamente la sua reputazione.
È interessante notare che nel luglio 2022, il Tribunale penale federale di Bellinzona aveva già assolto entrambi i dirigenti in prima istanza, applicando il principio del “in dubio pro reo”. Questa decisione ha suscitato dibattiti sull’effettiva responsabilità di Blatter e Platini e sulla trasparenza delle operazioni finanziarie all’interno della FIFA.
In conclusione, il caso Fifagate non è solo un procedimento giuridico, ma rappresenta una sfida cruciale per il calcio professionistico in termini di governance e integrità. Con lo sguardo del mondo intero puntato su Muttenz, la decisione della Corte d’appello potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta contro la corruzione nel calcio e nel ripristino della fiducia tra i tifosi e gli sponsor.
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