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Fiamme oro: 70 anni di successi tra ceccon e bebe vio

Il 70° anniversario delle Fiamme Oro, il prestigioso corpo sportivo della Polizia di Stato italiana, è stato celebrato con una cerimonia ricca di emozione e significato. In un’atmosfera di festa e di grande orgoglio, oltre 500 atleti hanno partecipato all’evento, tra cui 18 medagliati delle recenti competizioni internazionali, in particolare delle Olimpiadi di Parigi 2024. Questa celebrazione non è solo un momento di riflessione sul passato, ma anche un’occasione per proiettarsi verso il futuro, con Los Angeles 2028 già all’orizzonte.

Protagonisti della serata

Tra i protagonisti della serata, spiccano nomi di atleti che hanno scritto pagine importanti nella storia dello sport italiano. Thomas Ceccon, oro nei 100 metri dorso ai recenti Mondiali, ha espresso il desiderio di trascorrere un periodo di preparazione all’estero, possibilmente in Australia o negli Stati Uniti. “L’obiettivo è andare da gennaio per prepararmi al meglio per i Mondiali”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza di un allenamento efficace per affrontare le sfide future.

Anche Gregorio Paltrinieri, medaglia d’oro nel nuoto, ha condiviso la sua determinazione, sottolineando che il suo focus è “arrivare competitivo ai Giochi. Per il futuro conta solo arrivare bene all’Olimpiade”.

Inclusione e resilienza

Non sono mancati i rappresentanti del mondo paralimpico, tra cui Bebe Vio Grandis, che ha ispirato tutti con la sua forza e determinazione. La pluricampionessa paralimpica ha parlato della sua attesa per i Giochi di Los Angeles, affermando: “La stiamo sognando e non è così lontana”. La sua presenza testimonia non solo il talento, ma anche la resilienza degli atleti, che superano ogni barriera per raggiungere i loro obiettivi.

Sofia Raffaeli, giovane ginnasta che ha conquistato il bronzo nell’all-around, ha messo in evidenza l’importanza di avere una mentalità positiva. “Quando vai alle Olimpiadi capisci quanto è importante lo sport, anche essere sereni tutti i giorni in palestra per cercare di migliorarsi”, ha detto, sottolineando l’aspetto mentale e motivazionale che contraddistingue gli atleti di alto livello.

Messaggi di unità e valori

Durante la cerimonia, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha voluto ricordare anche Amar Kudin, l’agente scomparso in un tragico incidente a Roma, sottolineando come “lo sport assume un valore educativo prezioso, divenendo motore propulsivo di coesione e tolleranza”. La presenza di figure istituzionali come il capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha ulteriormente valorizzato il messaggio di unità e sacrificio che gli atleti rappresentano. “Gli atleti sono esempio di sacrificio, valori morali e successo”, ha affermato Pisani, rimarcando il ruolo fondamentale dello sport nella società.

L’importanza dell’inclusione è stata evidenziata anche da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), il quale ha sottolineato la necessità di “assumere atleti paralimpici nei corpi sportivi” e di declinare i valori dello sport nell’esercizio della funzione pubblica per il bene della collettività. Questi messaggi di inclusione e di valorizzazione di tutti gli atleti, indipendentemente dalle loro abilità, rappresentano un punto cruciale nella crescita dello sport in Italia.

Un futuro luminoso

Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, ha ribadito l’importanza di celebrare i valori dello sport non solo in occasioni speciali, ma ogni giorno. “I valori dello sport vanno celebrati non solo oggi ma ogni giorno”, ha detto, richiamando l’attenzione sull’impatto positivo che lo sport può avere nella vita di tutti.

Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha concluso la sua riflessione ricordando che “senza i gruppi sportivi, lo sport italiano non potrebbe neanche sognare i risultati che ha ottenuto”. Questo richiamo alla collaborazione e all’impegno collettivo ha reso chiaro che il successo degli atleti è il risultato di un lavoro di squadra che coinvolge istituzioni, federazioni e atleti stessi.

L’evento, quindi, non è stato solo una celebrazione del passato, ma anche un forte richiamo a continuare a lavorare insieme per un futuro luminoso, in vista delle prossime sfide olimpiche. Con un occhio attento a Los Angeles 2028, gli atleti delle Fiamme Oro si preparano a scrivere un nuovo capitolo della loro storia, pronti a portare in alto il tricolore italiano nel mondo.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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