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Feyenoord trionfa grazie a Maignan mentre il Milan cade in Champions League

Il Milan ha subito un’altra sconfitta in Champions League, perdendo 1-0 contro il Feyenoord nell’andata dei playoff. La vittoria dei padroni di casa è stata meritata, grazie a una prestazione solida e intraprendente, caratterizzata da un gioco incisivo e una difesa ben organizzata. Nonostante la presenza in campo dei quattro attaccanti di punta rossoneri – Rafael Leao, Joao Felix, Gimenez e Pulisic – la squadra di Stefano Pioli ha deluso sotto vari aspetti, mostrando un approccio poco convincente e un atteggiamento che non è sembrato all’altezza della competizione.

L’inizio drammatico del match

Il match si è aperto in una maniera drammatica per il Milan: dopo soli tre minuti, il Feyenoord ha sbloccato il risultato. In seguito a una controripartenza, il brasiliano Paixao ha scagliato un tiro rasoterra dalla distanza, sorprendente per il portiere Mike Maignan, che ha commesso un errore clamoroso sul primo palo. La pioggia battente e un terreno di gioco scivoloso potrebbero aver influito sulla reazione del portiere, ma i tifosi rossoneri sono abituati a vedere Maignan in una forma molto più solida. La squadra di Rotterdam ha immediatamente preso il controllo del match, mentre il Milan ha mostrato segni di fragilità.

Dominio del Feyenoord

Il primo tempo è stato caratterizzato da un predominio del Feyenoord, che ha messo in difficoltà i rossoneri con un ritmo di gioco elevato e una buona organizzazione. Il tecnico del Feyenoord, Sergio Conceiçao, ha evidenziato come i suoi uomini fossero in grado di vincere i contrasti e di mantenere la lucidità in campo, un aspetto che il Milan ha faticato a dimostrare.

  1. Leao ha avuto difficoltà a entrare nel vivo del gioco, probabilmente a causa di un problema alla caviglia.
  2. Il Feyenoord ha continuato a farsi pericoloso, con Paixao che ha sfiorato il raddoppio colpendo la traversa.
  3. Il Milan ha faticato a trovare spazi e opportunità, nonostante la presenza dei suoi attaccanti più talentuosi.

Un’occasione clamorosa è stata sprecata da Leao al 40′, quando, lanciato in contropiede, è stato recuperato incredibilmente da un difensore del Feyenoord, Read.

Un secondo tempo deludente

Il secondo tempo non ha portato grandi cambiamenti nella trama del match. Pioli ha mantenuto lo stesso undici iniziale, sperando che i discorsi fatti nello spogliatoio potessero motivare i suoi giocatori, ma il Milan è apparso ancora sottotono.

  • Pulisic è stato sostituito da Chukwueze, ma l’inerzia della partita non è cambiata.
  • Paixao ha continuato a essere l’ago della bilancia, creando costantemente pericoli per la difesa rossonera.

Joao Felix e Gimenez, due delle nuove stelle del Milan, non sono riusciti a brillare come ci si aspettava. Felix ha mostrato segni di confusione, mentre Gimenez ha faticato a incidere. Quando ha lasciato il campo per fare spazio a Abraham, il pubblico ha applaudito in segno di rispetto, ma il suo rendimento è stato ben al di sotto delle aspettative.

L’unica conclusione insidiosa del Milan è arrivata a pochi minuti dalla fine, quando Joao Felix ha tentato un tiro, ma ormai era chiaro che la squadra era in difficoltà. La sensazione generale era che il Feyenoord avesse non solo una condizione fisica migliore, ma anche un carisma e una determinazione che il Milan non era riuscito a replicare.

Con questa sconfitta, il Milan si trova ora in una posizione difficile. Martedì prossimo, nella gara di ritorno a San Siro, i rossoneri dovranno necessariamente ottenere un risultato positivo per mantenere vive le speranze di avanzare agli ottavi di finale. L’atmosfera sarà sicuramente elettrica, con i tifosi che sperano in una reazione da parte della squadra. Tuttavia, l’assenza di convinzione e la fragilità mostrata fino a questo punto potrebbero rivelarsi ostacoli insormontabili. La strada per il nuovo Milan è ancora lunga, e il tempo per correggere il tiro è sempre più limitato.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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