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Motori

Ferrari SF-24, obiettivo: porre fine al peggior record di sempre

Ferrari, operazione rilancio. La SF-24 nasce per contrastare il dominio della Red Bull ma, realisticamente, sarebbe accettabile che riuscisse a essere competitiva anche perché, di grande è rimasto soltanto il nome. Sette titoli mondiali in 44 anni, l’ultimo nel 2007 con Raikkonen e la prospettiva di tornare… nuovamente maggiorenni in attesa di un Mondiale. A differenza del passato, però, la Ferrari arriva da una impresa in negativo. Nessun pilota è riuscito a portare a Maranello un titolo mondiale, sia esso piloti o costruttori. Non era mai successo che l’astinenza si prolungasse per un quindicennio. Neanche nei periodi più bui.

Gli anni ’50, Enzo Ferrari e il Cavallino Rampante

La Ferrari costruisce la sua fama fra il 1950 e il 1960. Sono i primi, pioneristici, anni di Formula 1 e il “Drake” si diverte da matti a far impazzire gli inglesi, sprezzatamente chiamati “garagisti” in quanto le scuderie anglosassoni non producono, a differenza della Rossa, telaio e motore. I risultati danno ragione a Maranello che nei primi dieci anni porta a casa ben quattro mondiali piloti: due con Ascari (1952 e 1953), una con Fangio (1956) e poi con Hawtor (1958).

Gli indimenticabili anni ’60 e ’70, poi la crisi

Sino agli anni ’60, la Ferrari non si impone con la stessa continuità ma si porta comunque a Maranello altri quattro titoli mondiali. Hill (1961) vince il mondiale piloti e contribuisce a quello costruttori. Nel 1964 è la volta di Surtees, anche lui capace di centrare il “double”. Gli anni fra il ’70 e l’80 sono quelli più romantici. La Ferrari di Niki Lauda si laurea campione del mondo nel 1975 e nel 1976 e si contano anche tre mondiali costruttori consecutivi (1975, 1976, 1977). L’ultimo titolo del XIX secolo arriva con Scheckter nel 1979. Gli anni dal 1980 al 2000 sono davvero complicati. La Ferrari insegue vanamente il titolo mondiale, ma si porta comunque a casa per due volte il titolo costruttori, nel 1982 e nel 1983.

L’era Schumacher, l’exploit del 2007, poi il “profondo rosso”

Lecerc, Sainz, Vasseur e la SF-24 Immagine | Ansa

Nel 2000 inizia l’era Schumacher. Il tedesco, in rosso dal 1996, sfiora il titolo nel 1998, si infortuna nel 1999 e nel 2000 riesce finalmente a vincere. Si apre l’età dell’oro della Ferrari, filone lungo quasi un decennio. Cinque titoli mondiali consecutivi (2000, 2001, 2002, 2003, 2004) e un altro nel 2007 con Raikkonen. In quegli anni arrivano anche sei titoli costruttori (2001, 2002, 2003, 2004, 2007 e 2008). L’alba della nuova era ibrida però, coincide con l’inizio della fine. Quindici anni senza lo straccio di un mondiale. Riuscirà la SF-24 nel miracolo?

Luigi Pasquale Pellicone

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