La pole position conquistata da Carlos Sainz a Città del Messico rappresenta un risultato che va oltre il semplice vantaggio di partire davanti a tutti in gara. Questo traguardo segna un momento cruciale nella stagione della Ferrari, dimostrando che la SF-24 è ormai una delle vetture di riferimento in questa fase conclusiva del campionato. Accanto alla McLaren MCL38, che con Lando Norris ha ottenuto il terzo posto in qualifica – mentre Oscar Piastri è stato eliminato dopo la Q1 – la Ferrari si presenta come una delle principali contendenti.
Carlos Sainz, con una prestazione impeccabile, è riuscito a sfruttare al massimo il potenziale della sua monoposto, a differenza di Charles Leclerc, che si è qualificato quarto. Leclerc ha lamentato un feeling non perfetto con la vettura, evidenziando quanto sia sottile il margine di miglioramento della SF-24 tra qualifiche e gara. Questo è un segnale importante perché indica un comportamento dinamico costante della vettura, indipendente dalla quantità di carburante, una caratteristica essenziale per un’auto che punta a diventare dominante nelle prossime stagioni.
La SF-24 non è ancora in grado di replicare le prestazioni della Red Bull RB19 dello scorso anno, ma il suo progetto in continua evoluzione e l’integrazione delle soluzioni aerodinamiche e telaistiche potrebbero rappresentare una miscela vincente per la prossima stagione. Tale potenziale di sviluppo suggerisce che la Ferrari potrebbe diventare una forza dominante su diversi tracciati e condizioni di gara nel futuro prossimo.
Il vantaggio della pole position
Tornando al presente, la pole position di Sainz a Città del Messico non garantisce un vantaggio netto in partenza, principalmente a causa del lungo rettilineo che caratterizza il circuito. L’effetto scia può infatti facilitare i sorpassi alla prima curva, rendendo la posizione di partenza meno decisiva. Tuttavia, il vero punto di forza emerso durante il weekend messicano è stata la capacità della Ferrari di mantenere un passo gara consistente, con un controllo impeccabile sul degrado degli pneumatici, specialmente quelli posteriori, che solitamente soffrono molto su questo tracciato.
Questo dato è particolarmente significativo perché negli ultimi tempi la gestione delle gomme è stata un punto dolente per molte squadre. Invece la Ferrari, in Messico, ha dimostrato una notevole costanza nelle prestazioni, confermando sessione dopo sessione un equilibrio ottimale della SF-24. La pole position, per quanto inattesa, non è quindi un evento isolato, ma piuttosto il risultato di un perfetto bilanciamento della vettura, un “tesoretto” che la scuderia ha affinato grazie agli ultimi sviluppi.
L’approccio metodico di Ferrari
Il team principal Frédéric Vasseur ha sottolineato come questo risultato non sia un colpo di fortuna, ma la logica conseguenza del lavoro svolto nel miglioramento della monoposto. L’attenzione al dettaglio e l’approccio metodico hanno permesso alla Ferrari di competere ai massimi livelli, offrendo a Sainz e Leclerc una vettura capace di lottare per le posizioni di vertice.
Strategia e sfide al GP del Messico
La strategia Ferrari al GP del Messico punta ora a sfruttare al meglio la posizione di partenza e la gestione delle gomme per attaccare sin dalle prime battute. Con un passo gara che si è dimostrato superiore rispetto a quello dei principali rivali, le “rosse” hanno tutte le carte in regola per essere protagoniste. Il lavoro di sviluppo della SF-24 si è rivelato fruttuoso, e la squadra è ora chiamata a confermare questi progressi in gara, dove ogni dettaglio può fare la differenza.
La sfida non sarà facile, vista la concorrenza agguerrita e le insidie del circuito messicano. Tuttavia, la fiducia nel potenziale della monoposto e la determinazione dei piloti sono elementi chiave per affrontare con successo le difficoltà del Gran Premio. La Ferrari è pronta a dare battaglia, con l’obiettivo di portare a casa un risultato che possa rispecchiare il valore del lavoro svolto fino a questo punto della stagione.
