La rivalità tra Napoli e Inter è una storia che attraversa i decenni, evocando ricordi di sfide indimenticabili e battaglie sul campo che hanno segnato la storia del calcio italiano. Corrado Ferlaino, l’Ingegnere e storico presidente del Napoli, si è ritrovato in prima linea nel dibattito acceso che ha seguito il match tra le due squadre, rievocando il suo passato e le controversie legate all’uso del VAR. “Se avessi avuto io il VAR…”, afferma Ferlaino, evocando un’epoca in cui la tecnologia non era ancora entrata nel mondo del calcio, ma dove le polemiche e le critiche agli arbitri erano già all’ordine del giorno.
Ferlaino non nasconde il suo disappunto per il rigore concesso all’Inter durante l’ultima partita, definendolo “molto dubbio”. Le sue parole risuonano forti, come se riportassero alla mente le emozioni di un tempo in cui il Napoli, con Diego Armando Maradona al timone, sfidava le gerarchie del calcio italiano. “Io ancora rosico per quello scudetto e pure per l’altro, quello della stagione precedente”, racconta con nostalgia. La sua memoria lo riporta agli anni ’80, quando il Napoli si trovava a fronteggiare non solo l’Inter, ma anche il Milan e la Juventus, in una battaglia per la supremazia calcistica che ha segnato un’epoca.
Il clima di rivalità si è riacceso in questi ultimi anni, e Ferlaino non ha paura di esprimere la sua opinione. “Ci sta, appartiene alle regole non scritte del gioco. E comunque è stato meglio mettere in chiaro che quel rigore fosse assai dubbio.” La questione del VAR è diventata centrale nel dibattito, e le dichiarazioni di Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis hanno alimentato ulteriormente la discussione. “Avercelo ai miei tempi! Come si fa adesso a sbagliare, con a disposizione la tecnologia?”, ribadisce Ferlaino, sottolineando la differenza tra il calcio di ieri e quello di oggi.
Le parole del dirigente interista Giuseppe Marotta, che ha difeso la decisione di concedere il rigore, sono un chiaro segno delle divisioni che attraversano il mondo del calcio. “Non mi scandalizza che lo pensi. Ognuno vede alcune situazioni a modo proprio”, ha commentato, evidenziando come ogni parte coinvolta nella polemica abbia le proprie ragioni e punti di vista. Ferlaino, però, non è convinto che le cose siano cambiate in meglio. “Ma adesso c’è assai meno politica rispetto ai miei tempi”, osserva, ricordando le dinamiche che animavano il calcio negli anni ’80.
Il confronto tra gli arbitri di oggi e quelli di ieri è un altro tema caldo. Ferlaino cita nomi storici come Lo Bello e Casarin, sottolineando come la loro autorità fosse indiscutibile. “Qualsiasi cosa decidessero, non c’era nessuno che provasse a contestarli. Ma io penso che il VAR sarebbe piaciuto anche a loro”, afferma, con una nota di malinconia per un’epoca in cui le decisioni arbitrali erano finali e non soggette a revisione video.
La rivalità tra Napoli e Inter, però, va oltre il semplice dibattito sul VAR. Ferlaino ricorda come il Napoli fosse visto come un contro-potere rispetto a un sistema dominato da Milan e Juventus. “Il nemico giurato, se vogliamo una definizione forte e comunque limitata al campo, era diventato il Milan di Berlusconi. Poi c’era la Juventus”, dice, mettendo in evidenza il contesto competitivo in cui si trovava il Napoli. “Ma ci siamo difesi benissimo, direi. Anzi, li abbiamo attaccati: due scudetti, la Coppa Italia, l’Uefa.”
Oggi, Ferlaino guarda al futuro con un misto di speranza e nostalgia. “Mi piacciono tante cose di questa squadra, che è solida, concreta, piena di calciatori importanti e con una figura dominante: l’allenatore”, afferma, elogiando la scelta di De Laurentiis di ingaggiare Conte. La presenza di talenti come Khvicha Kvaratskhelia, che Ferlaino descrive come un giocatore capace di incantare il pubblico, è motivo di ottimismo per i tifosi napoletani.
La rivalità tra Napoli e Inter, quindi, continua a pulsare nel cuore del calcio italiano, con le sue polemiche, le sue storie e i suoi eroi. Ferlaino, con la sua visione critica e appassionata, è un testimone privilegiato di questa saga, un legame tra passato e presente che continua a scrivere nuove pagine nella storia del calcio.
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