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Fabregas infuriato: C’era un rigore chiarissimo a Como

La sfida tra il Como e la Juventus ha lasciato un segno profondo nell’animo del tecnico dei lariani, Cesc Fabregas. L’ex centrocampista di club prestigiosi come Arsenal, Barcellona e Chelsea ha espresso il suo disappunto dopo la sconfitta contro i bianconeri, evidenziando un episodio controverso che ha segnato il match. Ai microfoni di Sky Sport, Fabregas ha chiarito che, sebbene la sua squadra non abbia meritato di perdere, ci sono elementi al di fuori del loro controllo che rendono la competizione più difficile.

Un rigore non concesso

Il momento cruciale del match si è verificato in area di rigore della Juventus, quando il difensore bianconero Gatti ha toccato il pallone con la mano. Un’azione che, secondo Fabregas, avrebbe dovuto portare a un calcio di rigore. “Non c’è interpretazione, è un rigore chiarissimo”, ha affermato con fermezza l’allenatore del Como. Ha spiegato che il suo attaccante, Douivkas, aveva controllato il pallone con il petto e che, senza l’intervento del difensore, avrebbe avuto una chance incredibile di segnare davanti al portiere avversario.

Episodi ripetuti di ingiustizia

Con una certa frustrazione, Fabregas ha continuato a sottolineare che questa non è la prima volta che episodi simili si verificano a danno della sua squadra. Ha citato altre partite di gennaio contro avversari di alto livello come Lazio, Milan, Udinese e Atalanta, dove i suoi giocatori sono stati penalizzati da decisioni arbitrali discutibili. “Sono tante partite che è successo, io devo difendere il Como”, ha affermato, evidenziando la sua responsabilità nei confronti della squadra.

Il ruolo del VAR

Fabregas ha anche chiarito che non intende attribuire colpe all’arbitro per non aver visto l’episodio in diretta, ma ha espresso incredulità sul fatto che, nonostante le immagini siano state visionate al VAR, non ci sia stata alcuna revisione della decisione. “Quando le immagini vanno al VAR e nessuno interviene, mi fanno venire dubbi. Dubbi su come gestiscono la partita da una parte e dall’altra. Chiediamo un po’ di giustizia”, ha concluso.

La rabbia del tecnico è comprensibile, considerando il contesto in cui si trova il Como, una squadra che sta lottando per la salvezza in Serie A. La pressione di dover affrontare squadre blasonate come la Juventus e la necessità di ottenere punti preziosi rendono ogni decisione arbitrale ancora più significativa. Il Como, che ha una storia di successi e difficoltà nel calcio italiano, sta cercando di risalire la china dopo una serie di risultati deludenti.

Fabregas, che è arrivato a Como con grandi aspettative, ha il compito di costruire una squadra competitiva, capace di affrontare le sfide del massimo campionato. La sua esperienza internazionale, unita alla sua conoscenza del gioco, potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro della squadra. Tuttavia, le ingiustizie percepite in campo possono minare la fiducia e la motivazione dei giocatori, rendendo il lavoro dell’allenatore ancora più arduo.

In un campionato come la Serie A, dove ogni punto conta e la lotta per la salvezza è serrata, le decisioni arbitrali possono fare la differenza. La VAR, introdotta per garantire equità e correttezza, è spesso al centro di polemiche e discussioni. La tecnologia avrebbe dovuto migliorare la situazione, ma le controversie persisteranno finché le decisioni non sembreranno sempre giuste agli occhi di tutti.

Fabregas ha fatto appello alla necessità di una maggiore giustizia nel calcio, un tema che è stato al centro di molte discussioni negli ultimi anni. Le emozioni e le frustrazioni degli allenatori e dei giocatori possono facilmente travolgere la scena, specialmente dopo una sconfitta così dolorosa. Il Como, che sta cercando di costruire una propria identità nel panorama calcistico italiano, ha bisogno di sostegno e chiarezza, e le parole del suo allenatore sono un chiaro segnale di questa necessità.

La sfida contro la Juventus non è solo una questione di punti, ma anche di dignità e rispetto per il gioco. Ogni partita è un’opportunità per dimostrare il proprio valore, e Fabregas sa che la sua squadra ha il potenziale per competere. Tuttavia, affinché questo potenziale si realizzi, è fondamentale che gli arbitri e il VAR svolgano il loro compito in modo corretto e imparziale. Solo allora il Como avrà la possibilità di risalire la classifica e di aspirare a obiettivi più ambiziosi.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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