Nuovo esordio per Losail, che torna a ospitare la F1 con un look totalmente diverso: cordoli e asfalto rifatto per l’occasione dopo la prima e unica volta di due anni fa. Anche le monoposto, da allora, sono completamente diverse, tanto quanto i protagonisti: nessun testa a testa. Il Qatar è pronto a incoronare Max Verstappen campione del mondo per la terza volta.
Un mondiale da vincere in modo inedito
Non era questione di “se” ma di “quando” Max Verstappen avrebbe vinto il titolo. Sciupato il primo match point, il pilota olandese, complice anche la presenza della sprint race, è davvero a un passo dal mondiale che, paradossalmente, potrebbe arrivare anche prima della gara di domenica considerando che sono solo tre i punti che separano il driver della Red Bull (già campione costruttori) dal titolo. Sarebbe uno dei tanti record.
Losail, un circuito da Moto GP, ma si corre in F1
Il circuito e i dati del 2021 non sono paragonabili a quelli attuali, quindi si parte praticamente da un foglio bianco. La somiglianza con Suzuka lascia pensare a uno stradominio Red Bull che in Giappone ha corso praticamente senza concorrenza su quello che è un accordo decennale con un circuito nato e concepito per la Moto GP. Si potrebbe disquisire a lungo sulle modalità che hanno portato a questo tipo di scelte e accordi ma pecunia non olet, anche se si stratta di petrodollari. Tornando allo sport, la richiesta è di un alto carico aerodinamico che potrebbe portare le gomme a usurarsi parecchio. Servirà grande sensibilità di guida. E non è un caso che il primo, e sinora unico podio, è stato di Lewis Hamilton, Max Verstappen e Fernando Alonso ovvero i tre piloti più titolati e comunque largamente riconosciuti e riconoscibili come i migliori del lotto. A proposito di podio, niente champagne. Vietato.
Si corre per il secondo posto: anche fra i costruttori
Preso atto che la Red Bull e Verstappen appartengono a un mondo parallelo, si corre per il secondo posto. I primi fra i “normali” è un titolo che interessa a Mercedes e Ferrari. E non è solo un traguardo di consolazione. Anzi. In ballo c’è una corposa differenza di milioni di euro, considerando che la posizione finale in classifica costruttori determina le percentuali spettanti della “torta” dei diritti TV. Una fetta più abbondante permetterebbe, in quel di Maranello, di accelerare per ridurre il gap dalla Red Bull. La tanto vituperata SF-23 ha comunque trovato una sua dimensione e dignità ed è l’unica monoposto ad aver vinto una gara quando la Red Bull si è fatta trovare impreparata all’appuntamento. La speranza c’è.