I sogni spariscono all’alba e in F1, la sveglia è già suonata. Sarebbe stato bello mantenere la speranza di un 2024 incerto almeno fino alle qualifiche del GP del Bahrein, tra una settimana, ma Verstappen ha detto no. Il pilota olandese tre volte campione del mondo ha già mostrato muscoli e forza: un secondo di vantaggio su Norris e un secondo e due decimi su Sainz. Quanto basta per immaginare che la rivoluzione studiata dalla RB20 ha già innescato effetti devastanti sul mondiale.
Nelle prove libere i tempi contano sino a un certo punto ma le sensazioni, suffragate da alcuni elementi emersi in pista, non ingannano quasi mai. E tutto lascia credere che la nuova Red Bull sia l’ennesimo prodigio ingegneristico scaturito dalla fabbrica di Milton Keynes. Aerodinamica con idee estreme, rivelatesi intuizioni visionarie. Il vantaggio è quasi imbarazzante e non solo dal punto di vista del giro secco. Max Verstappen ha inanellato qualcosa come 143 giri in otto ore di test senza alcun minimo problema di affidabilità. Il tre volte campione del mondo ha guidato in entrambe le sessioni. Solo la Mercedes con Russel (primo grande indizio di quale sarà il 2024 per Lewis Hamilton, praticamente già separato in casa) ha scelto di affidare il primo giorno di test a un solo pilota.
Sono scese in pista anche le altre scuderie. Sebbene frustrate dalla tempesta di sabbia scatenata dalla Red Bull, sono state comunque in grado di mostrare qualcosa. L’Aston Martin di Alonso è da rivedere. Bella, bellissima al sole, quando Alonso ha chiuso al terzo posto, ma è calata al tramonto, girando intorno all’ottavo posto. Bene anche la Toro Rosso, con Ricciardo capace di strappare il quarto posto. McLaren e Ferrari hanno raggiunto il top delle prestazioni con una certa comodità, ma sia Norris sia Sainz si sono equivalsi e nei tempi, e in un inutile inseguimento a Verstappen. Il pilota spagnolo si è espresso positivamente alla radio, anche se il lavoro sulla SF-24 ha comportato variazioni di assetto che rendono impossibile leggere le reali prestazioni della vettura. È vero che le squadre lavorano su programmi indipendenti e non sono paragonabili anche quando girano alla stessa ora della giornata, ma è altrettanto innegabile che, prima o dopo, tutti provano le stesse cose sebbene in tempi diversi: ecco perché tutto lascia credere che la prima fotografia possa essere qualcosa di molto simile alla prima griglia di partenza della stagione.
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