Motori

F1, si va in Bahrain: come funzionano i primi test?

La nuova stagione di F1 non è ancora iniziata e ha già regalato temi sufficienti per ingannare l’attesa che separa dal primo semaforo verde del mondiale 2024. A un mese dal Gp del Bahrain, le scuderie stanno ultimando i preparativi per la presentazione delle monoposto e, quindi, per la prima trasferta nel paese asiatico, dove si potrà avere una prima idea di quel che accadrà, almeno in pista, nei prossimi mesi.

Appuntamento a fine febbraio: quel che c’è da sapere

L’appuntamento è fissato a fine febbraio. Quello con i test, specificatamente dal 21 al 23 febbraio, e dirà se la Red Bull è ancora la squadra da battere o se qualche scuderia è riuscita ad avvicinare il team capace di vincere tutti i Gran Premi tranne uno in un 2023 straordinario e probabilmente irripetibile. Il Bahrain ospiterà per la quarta volta l’evento sull’International Circuit, dove i team avranno a disposizione tre giorni di prove caratterizzati dal filming day, ovvero dalla possibilità di percorrere anche 200km per testare tutte le componenti. Una scelta non casuale. In primis si corre in condizioni atmosferiche che possano garantire caldo e asfalto asciutto. Quindi c’è il fattore sostenibilità: provare dove si correrà il primo GP della stagione abbatterà i costi di gestione della trasferta e ridurrà anche l’impatto ambientale, in quanto si risparmieranno almeno venti voli.

I piloti alla guida: nessuna sorpresa, non ha senso nascondersi

Immagine | Epa

Resta da capire quali saranno i piloti impegnati nei test. Non ci sono novità, nel senso che la griglia è immutata. Cambiano, però, diversi aspetti legati al futuro. Difficilmente Sainz ed Hamilton, destinati a lasciare Ferrari e Mercedes (e chi sa a scambiarsi i volanti) saranno coinvolti nello sviluppo della monoposto considerando il contratto in scadenza. Non a caso i piloti scenderanno in pista in due momenti diversi: un “garage” cura la sessione del mattino. L’altro invece avrà appannaggio la “pomeridiana”. Quanto basta per tenere i compartimenti stagni. Quanto stagni, è un problema dei team principal che dovranno decidere a chi affidare lo sviluppo delle componenti e a chi quella di collaudarli.  Chiaramente si tratta solo di test, quindi i tempi sul giro sono abbastanza indicativi, ma non certo in grado di stabilire equilibri. Un po’ come se si trattasse della prima sessione di prove libere del venerdì. Difficile comunque che le scuderie giochino a nascondersi, anche perché devono testare le monoposto. Tuttavia non è da escludere qualche tatticismo, soprattutto sul passo gara.

Luigi Pasquale Pellicone

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