Motori

F1, scenario clamoroso: due GP storici sono a rischio

Il Mondiale 2024 di F1, a prescindere da quel che regalerà dal punto di vista dei risultati sportivi, sarà da record: 24 gare in programma, un numero mai raggiunto prima. Tuttavia, potrebbe essere anche l’ultima volta in cui si gareggia in due circuiti che ne hanno scritto la storia: Silverstone e Suzuka.

Tante gare e questioni ancora aperte: circuiti storici a rischio

Un mondiale da 24 gare è qualcosa di inimmaginabile sino a qualche anno fa. Sicuramente gli appassionati saranno felici di vivere una stagione così lunga. Un po’ meno gli addetti ai lavori, che ritengono eccessivo sia il numero che la frequenza di impegni, compressi in nove mesi praticamente sempre in giro per il mondo toccando quasi tutti i continenti. La questione contratti si è chiusa con l’accordo più ricco di sempre, ma resta aperta sempre a qualche incognita. Lo scorso anno, ad esempio, Imola è saltata perché l’alluvione aveva reso impraticabile il circuito e non c’è stato il tempo e il modo di recuperare. Restano anche altre incognite legate al rinnovo dei contratti che coinvolge alcuni circuiti storici di F1. Già nel 2024 rischiano di uscire dal circus il Gp del Giappone e quello di Gran Bretagna. Suzuka e Silverstone hanno il contratto in scadenza nel 2024 e non è stato ancora rinnovato. Rischiano anche altre location iconiche: Monza e Imola si sono legate sino al 2025, esattamente come Spa, sede del Gp del Belgio, e Montecarlo, dove si corre da sempre il Gp di Monaco. Anche Las Vegas (USA) Zandvoort (Olanda) e Città del Messico devono rinnovare.

Prospettive di una F1 sempre più lontana dall’Europa

Immagine | Epa

Numeri e contratti alla mano, è una F1 che ha un futuro abbastanza segnato e sempre più lontana dall’Europa. I futuri confini sono segnati dalla scadenza dei contratti e allo status quo c’è poco spazio per il vecchio continente che resisterà sicuramente ancora per tre anni ma a regime sempre più ridotto. Azerbaigian (Baku) e Spagna (Barcellona) hanno un accordo sino al 2026 mentre Austria (Spielberg) sino al 2027. Resiste solo l’Ungheria (Budapest sino al 2032). Tutti gli altri appuntamenti sono lontani dal continente che ha “cullato” uno sport diventato grande e appetito al di là di oceano e Mediterraneo. Jedda (Arabia Saudita) scade nel 2027, Marina Bay (Singapore) ha un contratto sino al 2030 come Interlagos (Brasile). Blindati Montreal (Canada) e Miami (USA), in scadenza 2031. Si correrà per tanto tempo ancora a Lusail (Qatar), Sakhir (Bahrain) e Melbourne (Australia), che hanno chiuso un accordo, rispettivamente, sino al 2032, 2036 e 2037.

 

 

Luigi Pasquale Pellicone

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