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F1, Mercedes e Toto Wolff l’annuncio che scuote il paddock

Il paddock del Mondiale 2024 ha perso una delle sue personalità più carismatiche, Gunther Steiner, ex boss della Haas, ma continuerà ad averne un’altra per almeno altre tre stagioni. Perché Toto Wolff non si muove dalla Mercedes: il team principal delle Frecce d’Argento ha annunciato il suo rinnovo con Mercedes fino alla fine del 2026. Una firma che lo pone, insieme al suo miglior nemico Christian Horner (alla Red Bull dal 2005), il dirigente più longevo alla guida di una scuderia di F1.

Un accordo raggiunto sulla fiducia reciproca

Secondo le dichiarazioni rilasciate al The Telegraph, Wolff avrebbe raggiunto un accordo con gli altri due principali azionisti del team Jim Ratcliffe (proprietario della Ineos) e Ola Kallenius (amministratore delegato della Mercedes-Benz) per rinnovare il suo impegno firmando sulla fiducia, dopo due anni non indimenticabili dal punto di vista dei risultati. Fiducia che, del resto, si era guadagnato in pista. Non a caso, nel suo contratto non vi sono clausole legate alla prestazione. Questo non significa che Wolff si senta arrivato. Il calo di rendimento della Mercedes è stato vissuto come una sfida da vincere. L’idea è di riportare in tempi brevissimi la monoposto in cima alla griglia. Obiettivo minimo: competere con la Red Bull per la vittoria. Anche perché portare a casa risultati si tradurrebbe in ulteriori benefit. Wolff è anche uno dei principali investitori della Mercedes, con il 33% delle azioni del team. Ecco perché il suo principale obiettivo principale è vincere. In fin dei conti, nel senso più pieno del termine, è il miglior ritorno sull’investimento

Una griglia di partenza profondamente rinnovata

Frederic Vasseur
Immagine | Epa

Toto Wolff comunque non ha alcuna intenzione di lasciare la Formula 1 e il mondo dei motori in generale: “Il rischio per me è sempre più la noia che la stanchezza. Ecco perché accetto le sfide che abbiamo adesso, anche se a volte sembrano molto, molto difficili da gestire”. Una scelta di campo, pur conoscendo il compito che lo attende e che condividerà con i suoi colleghi in una griglia di partenza assai rinnovata. Tranne la Red Bull e la Mercedes, tutte hanno rinnovato i propri dirigenti negli ultimi due anni. Basti pensare che negli ultimi tredici mesi, ben sette responsabili delle squadre hanno cambiato casacca. Un ricambio generazionale che ha anche una ragione: servono uomini con esperienza, di carattere operativo all’interno delle squadre. Ecco perché elementi come Mike Krack, Andrea Stella, James Vowles, Laurent Mekies e Ayao Komatsu hanno in comune un passato ai box.

 

 

 

 

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