Alonso aveva ragione Un anno fa, il pilota di Oviedo saliva per la prima volta su una bella e incerta Aston Martin nei test di Abu Dhabi. Sceso dall’auto, irradiava felicità. E dodici mesi dopo è facile capire il perché: è arrivato quarto nella classifica generale piloti con 206 punti e ha conquistato otto podi. Abbastanza per essere incerto sul futuro.
La FIA ha varato il calendario del campionato del mondo 2024 di F1: 24 i gran premi in programma. Se non ci saranno intoppi, si tratterà del mondiale più lungo della storia. Quanto basta per spingere molti piloti sull’orlo dello stress. Molti non si sentono a proprio agio. E uno di questi è Fernando Alonso. A 42 anni, così tante corse e così tanta concorrenza potrebbero spingerlo a decidere per il ritiro: “Con un calendario così impegnativo, penso che un giorno sentirò che è ora di smettere. Ci sono altre cose nella vita”. Parole che lasciano intendere un possibile addio. È vero che Alonso ha sempre detto che quando sentirà di non provare più determinate sensazioni arriverà il momento e quel momento evidentemente non è ancora arrivato. Questione di stimoli. È dunque altrettanto innegabile che a spingere Alonso a lasciare o meno la classe regina del motorsport sarà la monoposto. Ragion per cui molto se non tutto dipende dall’Aston Martin.
Il senso delle parole di Alonso è chiaro. La patata bollente è finita nel reparto corse della Aston Martin che è in fase di concepimento in Inghilterra. Da lì deve uscire una macchina migliore del presente, che comunque è già una buona base. Fernando ne è consapevole e ha già indicato la strada: “Serve più costanza. Sarebbe bello se avessimo un livello più stabile. Per riuscirci è importante migliorare la velocità di punta in rettilineo. Questo, in termini di numeri dei benefici, è stato il nostro punto debole. Eravamo più lenti degli altri nei rettilinei, se volevamo bilanciare la situazione dovevamo eliminare qualche alettone. E questo ci faceva andare più lenti in curva”. Diretta conseguenza, il degrado delle gomme. Non a caso, trovato il compromesso, l’Aston Martin raggiungeva spesso i risultati migliori alla domenica. Basta allargare il range a tutto il weekend per essere totalmente competitivi. Quanto la Red Bull? Forse è chiedere troppo ma lottare con regolarità per il podio e la vittoria sarebbe più sufficiente per spingere Alonso a continuare a guidare.
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