Motori

F1, la risposta che lascia di stucco Wolff e Vasseur

Messico e nuvole… nere sulla Ferrari, reduce da una prestazione assai al di sotto delle aspettative dopo la pole di Leclerc, e sulla FIA in generale, accusata dalle scuderie di aver stilato un regolamento troppo penalizzante legato alle verifiche sulle monoposto. Polemiche sollevate anche e soprattutto dalla Mercedes che non ha digerito lo stravolgimento dell’ordine di arrivo del GP degli Stati Uniti costato tantissimo nell’economia del Mondiale Costruttori.

La durissima replica della FIA

Voci e carte bollate che non sono passate inosservate e hanno prodotto una durissima risposta attraverso una nota ufficiale in cui la FIA ha specificato, sottolineandole anche con una certa durezza, le proprie ragioni. In particolare l’ente sostiene che “il processo dei controlli casuali è in vigore da decenni ed esiste per garantire che le squadre non conoscano prima della gara quali aree specifiche delle proprie monoposto potrebbero essere esaminate, ovviamente oltre ai controlli standard”. Ciò significa che qualsiasi parte dell’auto potrebbe essere controllata. Bordata anche a chi ritiene che i controlli random siano superficiali: “Disponiamo di un gruppo di tecnici di grandissima esperienza. Hanno a disposizione una mole di dati che aiutano a indirizzare la decisione”.

Nessun dubbio né favoritismi: in F1 decide il software

Non c’è spazio dunque per i cattivi pensatori, che abbondano specialmente quando i punti iniziano a pesare tantissimo nell’economia del Mondiale. La FIA ha ribadito che non esistono dubbi o favoritismi: “Ci sono software in grado di confrontare in tempi molto brevi i dati”. Ogni discrepanza diventa dunque un suggerimento per investigare l’area interessata. La FIA ha poi chiarito che “tutti i test effettuati al termine di un Gran Premio richiedono una grande quantità di lavoro da svolgere in un tempo limitato.

Questione di tempi e trasporti

Immagine | Ansa

La FIA si solleva infine da ogni responsabilità sul tempo che si prende a disposizione: “Le tempistiche non sono decise dalla FIA, ma dalle esigenze logistiche che impongono alle squadre di preparare tutto il materiale per il trasporto. Pur portando a termine una vasta quantità di controlli, è impossibile coprire tutte le aree di tutte le monoposto nel breve tempo a disposizione. Specialmente nei weekend di gara consecutivi, nei quali c’è un tempo preciso da rispettare per la spedizione delle merci.

Il processo di controllo non si limita alle verifiche post-gara e post-qualifica. “Ci sono ulteriori esami durante il fine settimana e ogni weekend una monoposto viene selezionata per analisi ancora più profonde. Verifiche che richiedono lo smontaggio di componenti e di conseguenza molto più tempo”

Luigi Pasquale Pellicone

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