La F1 si scopre improvvisamente noiosa. Dopo una stagione dominata dalla Red Bull e un titolo mondiale mai in discussione, anche la griglia di partenza del 2024 si adegua. La conferma di Logan Sargean alla Williams è un piccolo record, anzi, un evento storico. Per la prima volta nei suoi 75 anni di storia, i venti piloti resteranno in griglia per due anni consecutivi.
Un immobilismo che per certi versi ha anche una spiegazione. Il dominio assoluto e incontrastato della Red Bull che ha confermato entrambi i piloti ha generato un effetto domino… al contrario. Le scuderie preferiscono non avventurarsi in cambiamenti che comunque possono essere più nocivi che vantaggiosi in termini di ritorno di immagine. Dall’altra, anche i piloti, considerando che difficilmente avranno comunque la possibilità di lottare per il titolo cambiando volante, non metteranno a rischio il credito maturato nelle rispettive scuderie. Si punta dunque sul mercato dell’usato sicuro, in attesa, nel senso più pieno del termine, di tempi migliori.
L’immobilismo delle scuderie entra in contrasto anche con l’interesse verso la F1, in netto calo rispetto allo scorso anno. Non toccare le vette del 2021, quando il titolo si decise all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio, era largamente preventivato. Tuttavia il trend è in profondo calo dopo le prime “avvisaglie” del 2022. In questa ottica, la cartina di tornasole arriva dagli Stati Uniti. Il paese ha tre appuntamenti, ma un calo di spettatori di 100mila spettatori medi a Gran Premio, dato allarmante quanto basta per correre immediatamente ai ripari e studiare alternative per destare nuovamente gli interessi degli spettatori.
La commissione della F1 ha preso in considerazione una rivisitazione del format. La “sprint” studiata per eliminare la “noia” delle prove libere del venerdì non sembra aver scaturito gli effetti sperati. I piloti non la amano (eufemismo) né è un evento che, come si dice in gergo, incolla i telespettatori al piccolo schermo, sia esso una TV o uno Smartphone. Ecco perché la nuova idea sarebbe di lasciare intatte la prima sessione di prove libere al venerdì, ma seguita dalla Sprint Shootout. Quindi il sabato, dedicato alle tradizionali qualifiche per la gara della domenica. Una netta separazione che permetterebbe, una volta esaurita la Sprint Race al venerdì, di riaprire il Parco Chiuso e permettere così alle varie scuderie di rimettere mano agli assetti. Torna anche di moda l’ipotesi della griglia invertita, che per ora, resta appunto tale. La sensazione è che bisognerà trovare comunque una chiave per riaprire le corse.
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