GP degli USA decisivo per la Red Bull, al netto del mondiale costruttori e piloti già in cascina con largo anticipo rispetto alla naturale conclusione del campionato. Ad Austin, Verstappen insegue la vittoria numero 50 in carriera, ma al di là dell’oceano gli occhi saranno tutti puntati su Sergio Perez a un passo dal licenziamento.
La stagione era iniziata nel migliore di modi per il pilota messicano che dopo i primi cinque gran premi sembrava in grado di impensierire Max Verstappen nella corsa al titolo mondiale. Il ritmo dell’olandese però si è rivelato insostenibile. Checo prima ha provato a inseguire Max, poi è scoppiato sino a retrocedere di diverse posizioni in griglia e in gara. Appena cinque i punti conquistati fra Singapore e Qatar, quanto basta per alimentare voci su un possibile addio che potrebbe consumarsi a fine stagione. Perez dovrà quindi saper convivere con la pressione di dover tornare a macinare punti. Nessuno gli chiede di essere più veloce di Max Verstappen, ma perlomeno, considerando la bontà della monoposto a disposizione, Horner pretende un rendimento adeguato alle potenzialità di una macchina che non può scendere dal podio.
Il sostituto di Sergio Perez che ha tempo sino ad Abu Dhabi per convincere la squadra a cambiare un’idea che sembra già presa, sarebbe stato già individuato: quel Daniel Ricciardo che ha lasciato la Red Bull per sposare il progetto McLaren ma poi si è ritrovato nella scuderia satellite Alpha Tauri dove si è messo in luce anche Liam Lawson. Il rookie ha ampiamente mantenuto le promesse. Horner e Marko potrebbero dargli una chance per valutare, in un futuro, una possibile promozione. Non è certo una novità. Il team Red Bull si è sempre contraddistinto per cambi di pilota, anche in corsa, beneficiando di un ventaglio di scelta che comprende quattro volanti, anzi tre, considerando intoccabile quello di Verstappen. Lo stesso tre volte campione del mondo è saltato… in corsa nell’abitacolo della Red Bull così come ne sono entrati e usciti Kyvat, Albon e Gasly.
La differenza con Perez, però, è evidente: in un modo o nell’altro i tre sono rimasti in Formula 1, mentre il futuro dell’attuale numero 2 della Red Bull appare quanto mai in bilico. Difficile, se non impossibile, che qualche scuderia punti su di lui nel 2024. Il destino è nelle sue mani. Una situazione molto simile al 2020 quando era con un piede e tre dita fuori dal circus ma con un grandissimo finale di stagione in Racing Point conservò il posto e spiccò il volo per la Red Bull. Non gli resta dunque che ritrovare… le ali.
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