Remco Evenepoel è uno di quei ciclisti noto all’interno del gruppo per non avere peli sulla lingua e, anche in occasione della decisione della UCI, che ha vietato il caso “a calzino” tanto caro al corridore belga, ha mantenuto fede alla sua “immagine”.
I dissapori fra Evenepoel e l’Unione Ciclistica Internazionale non sono certo una novità. Si tratta di uno dei classici rapporti iniziati male e proseguiti peggio. Uno dei primi casi si lega alla Vuelta dello scorso anno quando, senza mezzi termini, il ciclista ha definito “ridicola” la scelta di far correre la cronometro a squadre nonostante a Barcellona ci fosse scarsa visibilità nel tardo pomeriggio. Evenepoel ha poi rincarato la dose ad Andorra, dove è stato protagonista involontario con un agente di polizia. La goccia che ha fatto traboccare un vaso già abbondantemente colmo è arrivata poche ore dopo la notizia del divieto, da parte dell’UCI, dell’uso del “calzino” sullo Specialized TT5, il modello di casco da cronometro utilizzato nel Soudal Quick-Step. “Quanto accade sarebbe quasi divertente. Ci sono nuove e chiare regole sui freni, ma vedo ancora i corridori correre con le leve inclinate verso l’interno. Due anni fa hanno autorizzato il nostro casco e adesso ce lo tolgono. Credo che fra un po’all’UCI ci possano chiedere anche di volere giocare con i nostri palloni”.
Parole che non sono passate certo inosservate, quelle del campione belga. Evenepoel ha anche fatto riferimento anche ad altre squadre per i caschi innovativi che utilizzano per le tappe su strada: “La ritengo una scelta incomprensibile e ingiusta. L’UCI non si sta comportando in modo collaborativo né si dimostra comprensiva. Ci sono tante altre squadre che corrono con il casco da cronometro nel gruppo. Stanno mettendo in ridicolo il mondo del ciclismo e costringendo tutti noi a rivoltarsi contro l’UCI”. Lo sfogo è comprensibile. Evenepoel perde parecchi secondi e anche un discreto capitale. Ha un contratto di esclusiva con Specialized che, alla pari del ciclista, non ha preso benissimo la scelta dei vertici delle due ruote rilasciando una dichiarazione in chiaro disaccordo con l’UCI: “Specialized è deluso da questa decisione, poiché colpisce notevolmente i nostri corridori e le nostre squadre che hanno trascorso molto tempo a prepararsi con l’attrezzatura approvata dall’UCI sino a qualche settimana fa”. Il dado è comunque tratto. Dal prossimo 2 aprile Evenepoel dovrà abituarsi a vincere senza il suo prezioso ‘calzino’…
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