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Euro U21: Bertola si prepara per una sfida cruciale con l’Irlanda

Nel mondo del calcio giovanile, non vi è nulla di più stimolante di una partita decisiva per la qualificazione agli Europei Under 21. L’Italia si prepara ad affrontare l’Irlanda in un match che promette scintille e che avrà luogo a Trieste. Il giovane talento Nicolò Bertola ha condiviso le sue riflessioni e aspettative riguardo questa sfida cruciale, evidenziando quanto sia alta la posta in gioco per gli Azzurrini.

Preparazione e consapevolezza della squadra

Bertola esprime chiaramente la consapevolezza della squadra riguardo l’importanza del confronto che li attende: “Una partita importantissima, e la squadra ne è consapevole. Ci prepareremo al meglio in questi giorni”, afferma con determinazione. Questa dichiarazione non solo sottolinea l’importanza del match, ma riflette anche la preparazione meticolosa che caratterizza l’approccio dell’Italia a questo tipo di competizioni internazionali. La giovane nazionale, guidata da un allenatore che punta sull’imposizione del proprio stile di gioco, mira a non farsi intimidire dalla fisicità degli avversari irlandesi.

Affrontare il gioco fisico dell’Irlanda

L’Irlanda è conosciuta per il suo gioco fisico, spesso caratterizzato da lunghi lanci e duelli aerei. Bertola sa bene che per superare una squadra con tali caratteristiche, è essenziale mantenere il controllo del gioco: “L’Irlanda è una squadra molto fisica, che gioca con palloni lunghi: noi ci concentriamo sull’imporre il nostro gioco, come ci chiede il mister”, prosegue il giovane centrocampista. La fiducia nel piano di gioco e la volontà di imporre il proprio stile sono elementi chiave per affrontare avversari che potrebbero altrimenti dominare sul piano fisico.

Un momento felice nella carriera di Bertola

A livello personale, Nicolò Bertola vive un momento felice della sua carriera. Con una stagione che procede a gonfie vele, il giovane si dice soddisfatto dei suoi progressi e dell’opportunità di rappresentare l’Italia a livello internazionale: “A livello personale sono molto contento di come sta andando la stagione. In Nazionale spero di rimanere a far parte di questo gruppo, lavorando tutti i giorni per cercare di migliorare”, confida Bertola, evidenziando il suo impegno e la sua dedizione al miglioramento continuo. Crescere nella consapevolezza delle proprie capacità è fondamentale per un calciatore, specialmente quando si è agli inizi della carriera.

La fiducia dell’allenatore e la crescita personale

La fiducia che l’allenatore ripone in lui è un fattore che ha contribuito notevolmente alla sua crescita. Bertola riconosce che l’aver avuto la possibilità di giocare con continuità lo ha aiutato a sviluppare una maggiore consapevolezza e fiducia nei propri mezzi: “Mi sento cresciuto nella consapevolezza, grazie al fatto di aver iniziato a giocare tanto e alla fiducia dell’allenatore”, aggiunge, sottolineando quanto sia importante per un giovane atleta sentirsi sostenuto e valorizzato dal proprio tecnico.

Un’opportunità per dimostrare il valore della squadra

L’incontro con l’Irlanda rappresenta non solo un’opportunità per l’Italia di avvicinarsi alla qualificazione agli Europei, ma anche un banco di prova per misurare la crescita e la maturazione di una generazione di calciatori che potrebbe rappresentare il futuro della nazionale maggiore. La preparazione fisica e mentale, l’attenzione ai dettagli tattici e la capacità di gestire la pressione sono tutti elementi che saranno messi alla prova in questa sfida.

La partita di Trieste non è solo una questione di punti in classifica, ma un’occasione per dimostrare il valore di una squadra che ambisce a traguardi importanti. Gli Azzurrini sono chiamati a mettere in campo determinazione, intelligenza tattica e spirito di squadra per superare un avversario ostico come l’Irlanda. Il cammino verso gli Europei è lungo e impegnativo, ma con la giusta mentalità e il lavoro di squadra, l’Italia può sognare in grande.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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