Calcio

Euro 2024, la prima volta della Georgia: e le altre esordienti?

La Georgia vive la sua favola calcistica. Per la prima volta nella storia, la nazionale parteciperà a una fase finale dell’Europeo. Superato l’ostacolo Grecia ai calci di rigore, si schiudono le porte di una storica qualificazione: resta da capire, adesso, il ruolo che la “matricola” reciterà al ballo delle debuttanti in Europa. Cosa dice la storia?

Prima della Georgia: Eire, Danimarca e Repubblica Ceca

Il primo europeo di calcio si gioca nel 1960 e ovviamente sono tutte esordienti. Negli anni, le big si alternano alla fase finale complice la presenza di sole 4 squadre. L’Italia, per capirsi, esordisce solo nel 1968, Belgio e Germania Ovest nel 1972. Per le prime “piccole” occorre risalire all’edizione del 1988, quando l’Irlanda centra una vera impresa sportiva. Nella fase finale è vaso di coccio fra quelli di ferro ma gioca un girone dignitoso. Vince con l’Inghilterra, pareggia con l’URSS e perde con l’Olanda. Considerando che da quel girone escono le due finaliste, un ottimo risultato.  L’edizione dell’Europeo del 1992 passa alla storia per la vittoria della Danimarca in finale contro una…esordiente. La nazionale della Germania, infatti, non aveva mai partecipato con la rappresentativa unificata a una fase finale del Campionato Europeo. L’Europeo del 1996 è la prima edizione allargata a 16 squadre. Raddoppiando le presenze, aumentano gli esordi. Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Russia, Svizzera, Turchia. E anche in questa occasione l’esordiente arriva a un passo dal trofeo. La nazionale di Nedved e compagni centra la finale e perde al Golden Gol contro la Germania.

Anni 2000: l’Islanda l’isola che non c’era mai stata

Immagine | Epa

L’anno degli Europei congiunti del 2000 di Belgio e Olanda vede ai nastri di partenza altre tre esordienti. La “nuova”  Jugoslavia formata da giocatori serbi e montenegrini. Partecipano da esordienti anche Norvegia e Slovenia. L’edizione del 2004 che si gioca in Portogallo vede una sola nazione esordiente: la Lettonia. Inserita in un girone particolarmente complicato con Germania, Olanda e Repubblica Ceca totalizza un solo punto, fermando la Germania sullo 0-0. Il 2008 ha una caratteristica particolare. L’Austria, che organizza il torneo con la Svizzera, si ritrova nel girone con l’altra matricola, la Polonia. Ed entrambe escono al primo turno nel girone che vede promosse Germania e Croazia. Nel 2012 altro paese ospitante, altro esordio. Questa il ruolo di matricola tocca all’Ucraina che finisce ben presto fuori dai giochi complice un girone proibitivo con Inghilterra, Francia e Svezia. L’edizione del 2016 suscita grande curiosità. Si gioca, di fatto, un Mondiale senza sudamericane. 24 squadre e tantissime esordienti. Albania, Galles, Islanda, Irlanda del Nord e Slovacchia si difendono egregiamente. L’Albania esce con onore in un girone complicatissimo con Francia, Svizzera e Romania. La Slovacchia passa il turno e si presenta agli ottavi di finale, proprio come l’Irlanda del Nord. Le vere imprese, però, sono dell’Islanda e del Galles. L’Isola che non c’è…mai stata elimina l’Inghilterra agli ottavi e si arrende solo alla Francia. Ancora più entusiasmante il cammino del Galles, che si presenta addirittura sino in semifinale uscendo solo per mano del Portogallo, che vincerà poi il torneo. L’ultimo europeo regala emozioni a Macedonia del Nord e Finlandia che però non faranno molta strada. Entrambe fuori ai gironi.

Luigi Pasquale Pellicone

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