Il bomber rischia davvero di finire nei guai. Dopo il gol, infatti, si è reso protagonista di una esultanza che ha fatto esplodere il caos. Ha, infatti, realizzato una celebrazione a favore di Israele in riferimento alla guerra in atto. E’ stato per questo licenziato dal club ed è partita una indagine a suo carico.
La situazione in Medio Oriente si fa ogni giorno che passa più delicata e difficile. Sia dal punto di vista umanitario viste le tante persone che stanno perdendo la vita, sia in termini di confusione mediatica. L’offensiva di Israele sta mietendo vittime in quantità impressionanti e ciascuna Nazione sta prendendo la propria posizione a seconda delle proprie ideologie o dei propri interessi. In tal senso, però, a finire al centro della bufera è un calciatore. Dopo un gol, infatti, ha messo in scena una esultanza pro Israele. La cosa non è piaciuta al proprio club, e non solo, ed ora è stato prima licenziato e poi indagato. Andiamo a ricostruire cosa è accaduto.
Esultanza pro Israele, bomber ora nei guai
Le tensioni tra Israele e Gaza stanno crescendo ora dopo ora ed il terreno si fa sempre più scivoloso, come si suol dire. Stavolta, lo scivolone enorme è stato preso dal calciatore. Il bomber, dopo un gol, ha mostrato un polsino con una chiara scritta: “100 giorni. 7/10”. In riferimento proprio all’attacco realizzato da Hamas in quella data.
Autore di questo gesto il bomber israeliano Sagiv Jehezkel, attualmente all’Antalyaspor. Il club in questione non ha aspettato e, tramite una nota ufficiale, ha annunciato il licenziamento del calciatore. Ma non sarà l’unico provvedimento che arriverà per il bomber in questione.
Turchia, l’israeliano Jehezkel licenziato e indagato
Classe 1995, dopo un lungo periodo trascorso in patria con ottimi risultati, Jehezkel si è trasferito in Turchia, all’Antalyaspor. Il Ministro della Giustizia turco addirittura si è scomodato dopo questa esultanza, svelando come sia stata avviata una indagine a suo carico. Ipotesi di reato? Pubblico incitamento all’odio. Anche il club, ovviamente, si è subito schierato contro il calciatore, licenziandolo e spiegando che quel gesto va contro i valori sia della società che della Turchia in generale. Da vedere ora come si svilupperà questa spinosa vicenda.