In spagnolo, la parola “paciencia” si traduce quasi identicamente nella nostra lingua: pazienza. Questa virtù è stata fondamentale per Tomas Palacios, giovane difensore argentino, che ha saputo aspettare il suo momento sotto la guida del tecnico tedesco Yann Bisseck. In effetti, Bisseck ha dovuto attendere tre mesi prima di vedere il campo come titolare, e Palacios ha seguito un percorso simile, accumulando le prime esperienze in nerazzurro dopo cinque partite in panchina.
L’opportunità per Palacios è arrivata durante la partita tra Empoli e Inter, quando Simone Inzaghi, con il risultato già in cassaforte sul 3-0, ha deciso di inserire il giovane al minuto 81. Palacios, ventunenne di belle speranze, si è posizionato sulla fascia sinistra, ha gestito una decina di palloni e ha ricevuto gli applausi di incoraggiamento dai suoi compagni. Al termine della partita, è uscito dal campo con un sorriso sereno, fiero di aver fatto il suo debutto in Serie A. Questo esordio potrebbe rappresentare un primo segnale in vista delle prossime sfide che attendono l’Inter, tra cui gli impegni contro Venezia, Arsenal e Napoli.
Nonostante Palacios non sia inserito nella lista dei giocatori per la Champions League, è comunque disponibile per le competizioni nazionali. Inzaghi, sicuramente, avrà modo di utilizzarlo, specialmente considerando che l’argentino è stato un investimento strategico del club: acquistato in estate per 6,5 milioni di euro, l’Inter ha grandi aspettative su di lui. L’intenzione dei nerazzurri è di farlo crescere gradualmente, lontano dai riflettori, sotto l’ala protettiva dei giocatori più esperti come Alessandro Bastoni, anch’egli mancino. Con il tempo, Palacios potrebbe conquistare un ruolo sempre più importante nella formazione.
Un parallelo interessante si può fare con Bisseck, che lo scorso anno, dopo aver giocato solo otto minuti nei primi quattro mesi, è riuscito a partire titolare in quattro partite consecutive e ha persino segnato contro il Lecce. Questo esempio potrebbe rappresentare un modello per Palacios, che, consapevole delle sue potenzialità, ha dichiarato: “Ringrazio tutti per lo splendido esordio con questa maglia. Sapevo di essere arrivato in un grandissimo club, ora voglio sfruttare ogni occasione e imparare. Devo continuare a imparare giorno dopo giorno”.
Palacios è determinato a migliorare, sia dal punto di vista linguistico, studiando l’italiano, sia tatticamente, osservando i movimenti dei difensori centrali più esperti. Nato a General Pico, una località situata a circa seicento chilometri da Buenos Aires, con l’incredibile paesaggio delle Ande sullo sfondo, Palacios sembra destinato a ritagliarsi uno spazio significativo nel calcio europeo. E il suo allenatore, Inzaghi, ha parole di stima per lui: “Si sta impegnando. Avrà un grande futuro, deve studiare i più esperti: si toglierà delle soddisfazioni”.
Un ulteriore motivo di orgoglio per Palacios è il riconoscimento ottenuto nel 2024, quando è stato il difensore che ha tentato più dribbling al mondo. Questo dato è particolarmente interessante, considerando che l’Inter è la squadra che dribbla meno in Italia. Con le sue abilità, Palacios potrebbe diventare una risorsa preziosa per i nerazzurri, offrendo una nuova dimensione al gioco della squadra. La sua capacità di condurre palla e superare gli avversari potrebbe infatti fornire nuove soluzioni tattiche a Inzaghi, arricchendo il repertorio della squadra e rendendola ancora più competitiva.
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