La Serie D italiana continua a sorprendere, e il Piacenza si trova al centro di un vero e proprio terremoto calcistico. In un solo giorno, il club emiliano ha vissuto un susseguirsi di eventi che ha lasciato i tifosi senza parole. Un esonero, un ritorno e una pesante contestazione da parte dei tifosi si intrecciano con un passato ingombrante, riaprendo ferite mai completamente cicatrizzate.
Esoneri e ritorni inaspettati
La giornata è iniziata con l’esonero di Carmine Parlato e del direttore sportivo Alessio Sestu, una decisione sorprendente considerando il periodo difficile che stava attraversando il Piacenza. Tuttavia, ciò che è seguito ha superato ogni aspettativa. Nella stessa giornata, il club ha richiamato Stefano Rossini, già esonerato il 7 ottobre. Rossini, che aveva faticato a trovare continuità di risultati, è tornato a sedere sulla panchina dopo una breve parentesi di assestamento.
La contestazione dei tifosi
In mezzo a questo turbinio di cambiamenti, il nome di Simone Bentivoglio è emerso con forza. L’ex calciatore, noto per il suo passato al Chievo e in diverse squadre di Serie A e B, è stato chiamato a guidare il Piacenza per un breve periodo. Tuttavia, la sua presenza ha immediatamente scatenato un coro di contestazioni da parte della Curva Nord Piacenza. La tifoseria ha lanciato un ultimatum chiaro: “Se il sig. Bentivoglio condurrà l’allenamento odierno, non seguirà la squadra né in casa né in trasferta fino ad avvenuto esonero!”.
Il passato che pesa
La ragione di questa dura opposizione è legata al passato di Bentivoglio, coinvolto nel noto scandalo delle scommesse del 2011. In quell’anno, l’ex calciatore fu indagato per presunti coinvolgimenti in combine e patteggiò una squalifica di 13 mesi. Questo passato ha suscitato indignazione tra i tifosi del Piacenza, che hanno ricordato le parole di Carlo Gervasoni, un ex calciatore del Piacenza, il quale lo aveva menzionato durante l’inchiesta. La scelta di Bentivoglio è stata vista dai tifosi come una mancanza di rispetto nei confronti della storia del club.
Dopo poche ore da allenatore, Bentivoglio ha deciso di risolvere il contratto, lasciando la panchina senza nemmeno aver avuto il tempo di esprimere il proprio pensiero. Questa uscita repentina ha messo in evidenza quanto fosse fragile il suo legame con la piazza piacentini, già scossa da un inizio di campionato deludente.
La situazione attuale del Piacenza
Il Piacenza si trova ora a dover gestire non solo il malumore dei tifosi, ma anche una classifica preoccupante. Attualmente, i biancorossi occupano l’undicesimo posto nel girone D con soli 14 punti in 12 partite, un bottino insufficiente per una squadra con ambizioni di risalita. In questo contesto, la società ha deciso di mantenere un “vecchio” staff tecnico, richiamando Rossini, e ha annunciato l’ingresso di Carlo Maria Zerminiani come nuovo direttore sportivo.
Il presidente Marco Polenghi ha cercato di placare le acque, dichiarando: “Bentivoglio? Nulla di particolare. Abbiamo semplicemente preso atto di come la scelta non fosse assolutamente accettata dai tifosi”.
In conclusione, il Piacenza si trova in una fase di transizione, con scelte rapide e reazioni impulsive che riflettono una mancanza di chiarezza. I tifosi continuano a chiedere rispetto e un progetto serio per il futuro, auspicando che il club possa ritrovare la stabilità necessaria per affrontare il campionato con determinazione. La strada è in salita e il caos attuale è un campanello d’allarme per la gestione del club.