Sven-Goran Eriksson avvera il suo sogno: l’ex allenatore che ha commosso il mondo confessando la sua malattia, sarà in panchina ad Anfield per guidare il Liverpool Legends impegnato nella sfida contro i pari dell’Ajax.
L’ex allenatore ama moltissimo l’Inghilterra. È stato il Commissario Tecnico della Nazionale dei Tre Leoni ma è anche un grandissimo tifoso del Liverpool. E quando ha rivelato al mondo la terribile notizia della diagnosi di un cancro, in riva al Merseyside, nel pieno rispetto del motto “you’ll never walk alone” (non camminerai mai solo), hanno immediatamente offerto al tecnico la possibilità di sedere su una panchina che per sua stessa ammissione ha solo sfiorato: “Quando ero allenatore ho sempre sognato di allenare il Liverpool, ma non è mai successo. Qualche decina di anni fa ci sono anche stato molto vicino, ma dopo alcune discussioni la trattativa si è arenata. Adesso poter scendere in campo ad Anfield è come un sogno. Non avrei mai neanche potuto immaginarlo. Entrare in quel campo con la maglia dei reds deve essere la migliore sensazione del mondo, accompagnata dall’atmosfera del You’ll Never Walk Alone”.
Eriksson ha anche pensato di essere stato vittima di uno scherzo di pessimo gusto: “Quando me lo hanno chiesto, ho pensato che fosse uno scherzo. Ovviamente sarei venuto a una partita dei Legends. È per beneficenza, il che rende il tutto ancora più bello”. Il 76enne svedese è stato il primo allenatore straniero dell’Inghilterra, subentrando nel 2001 e guidando la squadra ai quarti di finale dei Mondiali del 2002 e del 2006, nonché agli ottavi degli Europei del 2004.
La BBC lo ha anche interpellato sulle reali possibilità della nazionale inglese, che ha solo sfiorato il titolo fermandosi a undici metri dalla vittoria in casa a Wembley. Eriksson pensa che questa possa essere finalmente la volta buona: “Ritengo che l’Inghilterra abbia una grande possibilità di vincere gli Europei, non trovo squadre particolarmente superiori. La Francia e il Portogallo sono attrezzate, ma nessuna ha la profondità della rosa e il ventaglio di scelte di Southgate che oltre all’undici di base può cambiare anche quattro o cinque elementi senza perdere qualità. Ciò che è davvero difficile è resistere alla pressione dei tifosi, ma allenare l’Inghilterra è uno dei migliori lavori cui possa ambire un professionista. Anche se non vinci, quel ruolo ti rende così orgoglioso e felice ogni giorno”.
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