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Edberg: l’era di Sinner e Alcaraz segna la fine del Big 3

Stefan Edberg, ex campione svedese e icona dell’eleganza nel tennis, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul futuro di questo sport e sull’emergere di nuovi talenti come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Edberg, famoso per il suo stile di gioco serve and volley, ha avuto un impatto duraturo nel mondo del tennis, non solo come giocatore, ma anche come allenatore di Roger Federer. La sua carriera è stata costellata da successi, tra cui la vittoria delle ATP Finals nel 1989 contro Boris Becker, altro grande del tennis. Oggi, Edberg osserva con interesse i cambiamenti nel panorama tennistico, particolarmente in occasione delle ATP Finals di Torino, un torneo che ha visto una notevole evoluzione rispetto ai suoi tempi.

L’evoluzione delle ATP Finals

Durante un’intervista, Edberg ha espresso la sua ammirazione per il torneo, sottolineando come sia cresciuto e si sia trasformato in un evento di grande prestigio per i migliori otto giocatori della stagione. “Certo. Il torneo è cambiato molto e mi sembra cresciuto rispetto al passato. L’unica cosa che non cambia mai è la voglia di vincere dei partecipanti. È il torneo tra i migliori otto della stagione, tutti vogliono dare il massimo”, ha affermato.

Per i giocatori, vincere le ATP Finals significa guadagnare non solo un trofeo, ma anche una notevole dose di fiducia. Edberg ha sottolineato l’importanza di questo torneo, posizionandolo subito dopo gli Slam in termini di prestigio e difficoltà. La competizione è intensa e ogni atleta mira a dimostrare il proprio valore sul palcoscenico più grande.

La rivalità e il futuro del tennis

Riflettendo sulle sue esperienze passate, Edberg ha parlato dei grandi rivali che ha affrontato, come McEnroe, Connors e Sampras, definendo quest’ultimo come il più ostico. “Senz’altro Sampras. Lo ritengo il miglior giocatore che abbia mai affrontato in carriera”, ha dichiarato, mettendo in evidenza la grandezza della generazione di Federer, Nadal e Djokovic, che ha portato il tennis a nuovi livelli. Tuttavia, Edberg non è convinto che si ripeterà un’epoca caratterizzata da soli tre dominatori, come è stato per i Big 3. “Non penso sia possibile che possa ripetersi un periodo con soli tre giocatori capaci di vincere più di 20 Slam a testa. E non è detto che sia un male”, ha affermato, suggerendo che la varietà potrebbe arricchire il panorama tennistico.

L’importanza del gioco a rete

Con l’ascesa di nuovi talenti come Sinner e Alcaraz, Edberg ha osservato che i giovani stanno gradualmente integrando il gioco a rete nel loro repertorio. “Vedo che i giocatori di adesso stanno pian piano avvicinandosi alla rete e credo che lo faranno sempre di più perché è efficace”, ha detto, esprimendo la sua convinzione che un buon gioco di volo possa fare la differenza. La sua visione della rivalità tra Sinner e Alcaraz è positiva, ritenendo che entrambi i giocatori rappresentino un futuro luminoso per il tennis.

Sinner, che ha avuto una stagione straordinaria, è visto da Edberg come il favorito per la vittoria finale delle ATP Finals. “Jannik è il giocatore più forte del mondo, ha fatto moltissimi progressi negli ultimi tempi”, ha dichiarato, aggiungendo che la sfida con Fritz sarà comunque avvincente. Edberg ha anche lodato Lorenzo Musetti, un altro talento italiano, per il suo stile di gioco elegante e il suo potenziale di crescita. “Lorenzo gioca meravigliosamente, ha un tocco fantastico e con l’esperienza diventerà sempre più completo”, ha affermato, evidenziando l’importanza della varietà nel tennis contemporaneo.

In un’epoca in cui il tennis sembra aver perso un po’ della sua eleganza, Edberg spera che i nuovi talenti possano riportare la classe e la diversità nel gioco. “In questo momento non c’è tanta varietà come ai tempi in cui giocavo io, ma ci sono giocatori ottimi e penso che nel tempo arriveranno giovani interessanti che già si intravedono all’orizzonte e con stili diversi”, ha concluso.

La rivalità tra Sinner e Alcaraz, con le loro personalità e stili di gioco distintivi, promette di essere uno degli aspetti più affascinanti del futuro del tennis. Edberg è ottimista e crede che questi giovani talenti non solo porteranno il tennis a nuovi livelli, ma offriranno anche spettacoli emozionanti per i fan di tutto il mondo. Con la sua esperienza e la sua visione, Edberg rimane una figura di riferimento nel tennis, continuando a ispirare le generazioni future.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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