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Eccesso di velocità: un nuovo studio anas svela la verità sulla sicurezza stradale

La sicurezza stradale è un tema di cruciale importanza, eppure un recente studio di Anas ha rivelato un dato allarmante: il 51% degli automobilisti italiani non considera pericoloso superare i limiti di velocità. Questo dato, emerso dall’annuale rapporto sugli stili di guida, mette in evidenza una mentalità diffusa tra gli utenti della strada, che sembra minimizzare i rischi associati a comportamenti di guida scorretti.

Il rapporto, giunto alla sua quarta edizione e realizzato da Csa Research, si è basato su un campione di 4.000 persone e oltre 3.500 osservazioni dirette. I risultati sono stati presentati in occasione della conferenza internazionale “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”, un evento organizzato da Anas e Piarc, patrocinato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco come il ministro Matteo Salvini, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale, Jean Todt.

Eccesso di velocità e percezione del rischio

Una delle questioni più preoccupanti emerse dallo studio è che solo il 34,7% degli intervistati ritiene utile rispettare i limiti di velocità. Questo significa che una parte significativa della popolazione automobilistica italiana è disposta a ignorare le normative in nome di una presunta esperienza alla guida. Infatti, il 16,4% degli intervistati crede che un guidatore esperto possa superare i limiti senza mettere in pericolo la propria vita o quella degli altri.

Comportamenti di guida discutibili

Oltre all’eccesso di velocità, il rapporto di Anas ha rivelato altre abitudini di guida discutibili tra gli italiani. Ad esempio:

  1. 11,4% degli intervistati afferma che durante la guida è possibile dedicarsi ad altre attività.
  2. Solo il 55,4% del campione crede che gli incidenti stradali siano causati da comportamenti errati.

Questi dati evidenziano una scarsa consapevolezza dei rischi legati alla distrazione alla guida e una percezione distorta delle cause degli incidenti.

Atteggiamenti verso alcol e sostanze stupefacenti

L’atteggiamento verso l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti è anch’esso preoccupante. Nonostante il 72,5% degli intervistati riconosca che queste sostanze siano sempre pericolose al volante, l’8,4% afferma che non hanno rilevanza. Questo dato suggerisce una sottovalutazione dei pericoli associati all’uso di sostanze mentre si guida, il che è particolarmente allarmante in un contesto in cui la sicurezza stradale dovrebbe essere una priorità.

D’altro canto, ci sono segnali di miglioramento in alcune aree. L’uso del cellulare alla guida, un comportamento estremamente rischioso, ha visto una diminuzione: solo il 7,4% degli intervistati ha dichiarato di utilizzarlo mentre guida, rispetto al 9,6% del 2023. Tuttavia, il dato si fa più preoccupante tra i più giovani, con il 9,9% degli under 40 che continua a utilizzare il cellulare in modo inappropriato, contro il 5,6% degli over 60.

Prospettive di miglioramento

Un altro aspetto positivo emerso dal rapporto è l’aumento dell’uso degli indicatori di direzione e l’uso della cintura di sicurezza. Nel 2024, il 44% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare sempre la cintura, anche quando si trova sui sedili posteriori, un incremento significativo rispetto al 27% del 2023.

Il nuovo Codice della strada, attualmente in fase di approvazione, è visto come un passo positivo dal 60,1% degli intervistati. Tuttavia, è fondamentale che le leggi vengano applicate in modo rigoroso e che i comportamenti di guida rischiosi vengano affrontati con serietà.

In definitiva, il rapporto Anas offre una panoramica dettagliata degli stili di guida degli italiani, evidenziando sia le criticità che i progressi. È chiaro che, per migliorare la sicurezza stradale, è necessario un cambiamento culturale profondo e un impegno collettivo da parte di tutti gli automobilisti per adottare comportamenti più responsabili e rispettosi delle norme. La sicurezza sulle strade non è soltanto una questione di leggi e regolamenti, ma anche di responsabilità individuale e consapevolezza dei rischi.

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