Un lutto inaspettato ha smosso il mondo dello sport italiano: se ne va a 77 anni uno dei protagonisti delle quattro ruote degli anni Settanta e Ottanta
Il mondo del motorsport piange la scomparsa di uno dei suoi protagonisti che ci ha lasciato all’età di 77 anni a causa di un male incurabile contro cui ha lottato negli ultimi anni.
Ci ha lasciato Alberto Colombo, ex pilota che è riuscito a ottenere la ribalta nazionale nel 1974, grazie alla vittoria della Formula 3 italiana, al quale era arrivato dopo la Formula Monza. Con la March-Bmw di Trivellato Racing fece il suo debutto, l’anno successivo, in Formula 2, riuscendo a conquistare un punto sulla pista francese di Nogaro. Il meglio, però, doveva ancora arrivare: nel 1976, con anche il terzo posto al Mugello riuscì a piazzarsi ottavo nella classifica del mondiale, e secondo italiano.
Il 1978 sarebbe potuto essere l’anno della consacrazione, ma qualcosa non andò secondo i piani. Arrivato in Formula 1, Colombo, con la tedesca Ats, non riuscì a qualificarsi per le gare di Zolder e Jarama e quindi venne scaricato. In suo soccorso arrivò Arturio Merzario, che gli offrì un’opportunità di guida ella sua monoposto nel circuito di casa. Anche a Monza, però, il brianzolo non riuscì a superare la prova delle qualifiche, finendo così la carriera nella Formula 1.
La passione non gli mancava e tornò in pista con una scuderia tutta sua: la San Remo Racing, con la quale riuscì a togliersi qualche soddisfazione in Formula 2. Il progetto, però, era più ambizioso e sulle orme di Merzario voleva costruire e correre per la categoria maggiore. La sua monoposto aveva già un nome, Riviera F1.
A causa di problemi finanziari, il suo sogno si interruppe sul più bello, ma lui trovò una nuova vita a correre in Formula 2 e Formula 3000, ma soprattutto a scovare talenti come lui in giro per l’Italia. Grazie alla sua attività di scouting è stato portato in Formula 1, il pilota Gabriele Tarquini che ha gareggiato nel Circus dal 1987 al 1995 anche con una scuderia prestigiosa come la britannica Tyrrell.
Non solo, perché quel progetto accantonato in passato, tornò di moda qualche anno più tardi. Non è diventato mai realtà, però, perché la malattia che lo ha colpito lo ha prima costretto a smettere di provarci, poi alla morte.
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