In Champions vola di tutto in campo. Anche la tifoseria del Milan, a modo suo, si è presa il palcoscenico per l’originalità della protesta. Le banconote finte che hanno bersagliato Donnarumma, reo, agli occhi dei tifosi, di aver preferito il denaro al Milan, non sono l’unica forma di protesta inusuale. Anzi. In campo è spesso volato di tutto, anche gli oggetti più impensabili. Ecco una breve carrellata di eventi quanto meno insoliti.
Memorabile la protesta durante una delle partite più sentite in Svizzera, dove le tifoserie di Young Boys e Basilea hanno mostrato il loro disappunto verso gli allora neonati E – Sport lanciando dei controller in campo e manifestando così un evidentemente malessere verso le discipline sportive virtuali. Tifosi svizzeri ancora protagonista in occasione di un “launch time” indigesto alle tifoserie di Lucerna e Basilea. Incontro spostato all’ora di pranzo per evitare concomitanze con una importante partita di tennis di Roger Federer. I tifosi non la prendono benissimo e a pochi minuti dall’inizio della sfida, coprono il campo con diverse migliaia di palline da tennis scagliate sul terreno di gioco in segno di protesta. Una forma di dissenso non violento che avrà proseliti anche in Germania dove però verrà interpretata con un poco simpatico tiro al bersaglio: a subirlo, il malcapitato Sancho, ai tempi del Borussia Dortmund.
Capita anche che lo stadio si trasformi in una succursale di un supermercato. Alcune immagini, del resto, hanno fatto il giro del mondo. Dal reparto verdure, un cavolo recapitato in mezzo al campo a Steve Bruce nella sua ultima partita da allenatore dell’Aston Villa. Messaggio colto anche dalla dirigenza, che lo esonera. Ortofrutta protagonista anche in Spagna, dove Dani Alves risponde al becerume di un tifoso che lancia una banana in campo… mangiandosela. Dalla macelleria al campo di calcio, il passo è breve. Memorabile la protesta dei tifosi del Barcellona che non perdonano a Figo il trasferimento all’odiatissimo Real Madrid. Dagli spalti, dove è anche mostrata una bambola gonfiabile mentre il portoghese batte un calcio d’angolo, piove una testa di toro. Messaggio macabro e volgare recapitato a pochi metri. In Italia, invece, c’è spazio per i… surgelati: i rosanero, ai tempi dell’ultima B prima del fallimento, perdono in casa con il Foggia. Sconfitta che costa anche 10mila euro di multa perché qualche tifoso, al netto del clima (si giocava in febbraio) decide di lanciare in campo per protesta un cono gelato. Una protesta alquanto singolare per modalità e tempistica.
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