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Detroit sorprende Philadelphia in una vittoria senza Cunningham - ©ANSA Photo
Nella notte NBA, i Detroit Pistons hanno sorpreso tutti con una prestazione eccezionale, battendo i Philadelphia 76ers con un punteggio di 125-112. Nonostante l’assenza del loro giocatore di punta Cade Cunningham, i Pistons hanno dimostrato che il lavoro di squadra e la profondità della rosa possono fare la differenza. Questa vittoria è stata caratterizzata da un avvio fulminante e da un dominio che ha lasciato gli avversari a bocca asciutta.
Prestazione straordinaria di Malik Beasley
Già nel primo quarto, i Pistons hanno imposto il proprio ritmo, chiudendo il periodo con ben 42 punti, il punteggio più alto di questo inizio di stagione. Malik Beasley è stato il grande protagonista della serata, realizzando un impressionante massimo in carriera di 36 punti. Beasley ha mostrato una grande efficienza al tiro, contribuendo in modo significativo a mantenere il vantaggio sui 76ers.
Nonostante una certa reazione degli avversari, che sono riusciti ad accorciare le distanze fino a -11, i Pistons hanno saputo mantenere il controllo della partita. Le due triple consecutive di Beasley hanno ristabilito la situazione e dato il via a una serata che ha visto anche Tobias Harris, ex di turno, contribuire con 22 punti.
Difficoltà per i Philadelphia 76ers
Dall’altra parte, i Philadelphia 76ers hanno faticato a trovare il ritmo giusto. Tyrese Maxey, che nelle precedenti 16 partite aveva sempre superato i 28 punti, si è fermato a 27, mentre Joel Embiid ha avuto una serata nervosa. Il centro camerunense ha litigato in panchina con Kelly Oubre e ha segnato 20 dei suoi 23 punti nella ripresa, segno di un avvio di partita difficile. La presenza di Paul George, che ha contribuito con 14 punti, non è bastata per evitare la sconfitta.
Un altro aspetto interessante della partita è stata la prestazione di Simone Fontecchio, che ha toccato la doppia cifra con 10 punti. L’italiano ha inoltre messo a referto 5 rimbalzi, 2 assist e una stoppata in poco meno di 19 minuti di gioco, dimostrando di sapersi inserire bene nel sistema di gioco dei Pistons. Nonostante un tiro non sempre preciso (3/10 dal campo e 2/8 da tre), la sua presenza è stata importante in un contesto di squadra che ha brillato.
Crescita della squadra e risultati altalenanti
La vittoria dei Pistons non è stata solo un risultato isolato, ma si inserisce in un contesto di crescita della squadra. La franchigia sta cercando di costruire una squadra competitiva nonostante l’assenza di un giocatore chiave come Cunningham, che ha subito un infortunio al ginocchio. La sua assenza ha aperto spazi per altri giocatori, permettendo a Beasley e Fontecchio di esprimere il proprio talento.
In un altro match della serata, i Phoenix Suns hanno avuto la meglio sugli Utah Jazz grazie a una prestazione straordinaria di Devin Booker, che ha messo a segno 47 punti. Anche Cleveland e Oklahoma City hanno ottenuto vittorie confortanti, mantenendo la vetta delle rispettive conference. I Cleveland Cavaliers, in particolare, hanno messo in mostra un gioco solido e coeso, guadagnando posizioni importanti in classifica.
Nel frattempo, i Milwaukee Bucks hanno subito una sconfitta contro gli Atlanta Hawks, privi di Giannis Antetokounmpo. Questa rimonta di Atlanta è stata esemplare, dimostrando la resilienza della squadra. Infine, i Charlotte Hornets hanno trovato un finale emozionante contro i San Antonio Spurs, grazie a una tripla di De’Aaron Fox che è arrivata dopo il suono della sirena, regalando così una vittoria incredibile ai suoi.
Dall’altro lato, i Miami Heat hanno avuto una serata da dimenticare, subendo una pesante sconfitta contro i Brooklyn Nets, dove sono scomparsi nel quarto periodo, un problema che coach Erik Spoelstra dovrà affrontare nelle prossime settimane.
In questa stagione NBA, le sorprese non mancano e le dinamiche di squadra stanno evolvendo rapidamente. I Pistons, con questa vittoria, hanno dimostrato di poter competere anche senza il loro giocatore di punta, mentre i 76ers devono rivedere alcune strategie per tornare a essere una forza dominante nella lega.