L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha recentemente sollevato importanti interrogativi sul futuro del calcio europeo, in particolare riguardo alla capacità dei campionati nazionali di mantenere il loro valore. Durante il convegno “Il Calciomercato: un’opportunità per i club e per la Football Industry”, tenutosi a Milano, De Siervo ha analizzato l’impatto del nuovo format della Champions League sui diritti televisivi e sui ricavi delle leghe nazionali. Le sue osservazioni mettono in luce un trend preoccupante per il calcio italiano, con segnali di sofferenza economica e competitiva rispetto ai principali campionati europei.
l’impatto del nuovo format della champions league
Secondo De Siervo, l’evoluzione della Champions League, che si preannuncia più ricca e competitiva, potrebbe portare a una diminuzione del valore dei campionati nazionali come la Serie A. “Se i ricavi della Champions League aumentano, quelli dei diritti dei campionati nazionali inevitabilmente perderanno valore”, ha affermato. Questa dinamica evidenzia le sfide che i campionati nazionali, e in particolare la Serie A, si trovano ad affrontare nel contesto attuale.
Inoltre, De Siervo ha sottolineato che la UEFA, pur avendo costruito un progetto robusto per la nuova Champions, sta seguendo una linea che potrebbe somigliare a quella della controversa Superlega. La Superlega, proposta nel 2021, ha messo in evidenza la crescente disuguaglianza economica tra le squadre di élite e quelle dei campionati nazionali. De Siervo ha osservato: “È innegabile che la UEFA possa implementare questo nuovo format grazie al suo rapporto con l’ECA (European Club Association), che è dominata dalle solite 15 squadre”.
le conseguenze economiche per le leghe nazionali
Il nuovo format della Champions League prevede un’espansione del numero di squadre partecipanti e un cambiamento nei criteri di qualificazione. Questi cambiamenti potrebbero favorire le squadre più forti e tradizionali, limitando le opportunità per le squadre di altre leghe europee, inclusa la Serie A, di competere a livello internazionale.
De Siervo ha messo in guardia sul fatto che l’inserimento di una squadra italiana in più nella Champions League non rappresenta un vero successo, se questo significa che il valore complessivo dei diritti televisivi e dei contratti di sponsorizzazione dei campionati nazionali sarà eroso. In altre parole, l’aumento dei ricavi per una singola squadra non si traduce automaticamente in un beneficio per l’intero sistema calcistico italiano.
la necessità di una strategia sostenibile
Il calcio italiano ha già vissuto un declino del suo prestigio internazionale negli ultimi due decenni. La Serie A, pur essendo uno dei campionati più storici, ha affrontato sfide significative, tra cui difficoltà economiche e una gestione delle risorse non sempre ottimale. La crescente competizione da parte di leghe come la Premier League ha complicato ulteriormente la situazione.
In questo contesto, le parole di De Siervo sono fondamentali. La sostenibilità economica dei club italiani deve diventare una priorità per evitare che la Serie A diventi un campionato di secondo piano. Inoltre, la risposta dei tifosi sarà determinante. La Superlega ha dimostrato che esiste una forte opposizione a modelli che minacciano l’integrità e la tradizione del calcio.
In conclusione, il futuro della Serie A e del calcio europeo appare incerto. Tuttavia, è chiaro che la direzione intrapresa dalla UEFA potrebbe avere conseguenze durature. L’equilibrio tra la ricchezza generata dalla Champions League e la salute economica dei campionati nazionali richiede attenzione e strategia. De Siervo ha lanciato un chiaro segnale: è tempo di riflessione e azione per proteggere il calcio italiano da una deriva che potrebbe rivelarsi fatale.