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De rossi rivela: il sogno mancato di un trasferimento allo united

Daniele De Rossi, uno dei calciatori più rappresentativi della Roma e della nazionale italiana, ha recentemente condiviso alcuni aneddoti e riflessioni sulla sua carriera durante un episodio del podcast condotto da Gary Neville, Roy Keane, Jamie Carragher e Ian Wright. Le sue parole continuano a suscitare interesse e dibattito tra i tifosi e gli appassionati di calcio, rivelando dettagli significativi sulla sua esperienza nel mondo del calcio.

la scelta di rimanere a roma

Nel corso dell’intervista, De Rossi ha parlato della sua lunga e intensa carriera con la Roma, sottolineando il significato profondo che ha avuto per lui indossare la maglia giallorossa. “Ogni bambino nato in questa città sogna di giocare per la Roma”, ha affermato. Nonostante le opportunità di trasferirsi in club di élite, come il Manchester United, De Rossi ha sempre scelto di restare in giallo-rosso. “Ho preso la mia decisione, calcisticamente una decisione sbagliata, ma per me è andata bene così. Non ho rimpianti”, ha dichiarato con una nota di serenità.

un incontro con sir alex ferguson

La sua carriera avrebbe potuto prendere una direzione diversa. De Rossi ha rivelato di essere stato in contatto con Sir Alex Ferguson, che lo voleva nel suo Manchester United. “Nel 2006, durante il Mondiale, Lippi mi portò in una stanza dove c’era Ferguson. Fui così intimidito che non riuscivo neanche a parlare”, ha raccontato De Rossi. La conversazione tra i due durò solo pochi minuti e, sebbene non fosse un incontro formale per discutere un trasferimento, rappresentò un momento cruciale nella sua carriera. “Mi sarebbe piaciuto dirgli ‘Io voglio venire'”, ha aggiunto, ma alla fine la scelta di rimanere a Roma prevalse.

il legame con i tifosi

Parlando della pressione che i giocatori della Roma devono affrontare, De Rossi ha evidenziato come il legame tra i tifosi e la squadra sia molto forte. “Il calcio è molto importante per gli italiani, soprattutto a Roma. I tifosi amano la lealtà di un giocatore, l’impegno profuso in campo”, ha spiegato. Nonostante le difficoltà e i numerosi secondi posti – ben nove in dodici anni – i tifosi hanno sempre apprezzato le prestazioni e l’impegno della squadra.

i momenti significativi della carriera

De Rossi ha anche rievocato i suoi inizi nel mondo del calcio. “Quando avevo 12 anni, mi allenavo a Trigoria, ma non giocavo mai. Ero un attaccante leggero e tecnico, ma non aggressivo”, ha raccontato. Solo dopo aver cambiato ruolo, passando a centrocampista, è riuscito a guadagnarsi un posto in prima squadra. La sua carriera ha preso il volo quando Fabio Capello lo notò e decise di puntare su di lui.

Durante la chiacchierata, non sono mancati momenti di leggerezza, come quando Carragher ha ricordato un incontro tra Roma e Liverpool. De Rossi ha colto l’occasione per scherzare sull’arbitro di quella partita, un episodio che ha lasciato il segno nella memoria dei tifosi romanisti. “Quello è stato il momento in cui la Roma vinse lo Scudetto. Senza quell’eliminazione dalla Coppa UEFA, non avremmo potuto concentrare tutte le energie sul campionato”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di quel periodo nella storia del club.

Un altro tema toccato da De Rossi è stato il terremoto di Calciopoli, che ha scosso il calcio italiano nel 2006. “Fu qualcosa di brutto, anche se i calciatori non c’entravano nulla. Eravamo molto uniti, e i tifosi ci hanno sostenuto incondizionatamente”, ha ricordato. Nonostante le difficoltà, l’atmosfera attorno alla nazionale italiana durante il Mondiale era di grande entusiasmo. De Rossi ha però confessato di aver commesso un errore, venendo espulso in una delle prime partite. “Non mi sono goduto tutto il cammino, pregavo di avere un’altra chance”, ha detto, riflettendo sulla sua voglia di riscattarsi e di dimostrare il proprio valore.

L’ex centrocampista ha anche rivelato che Lippi, nonostante la frustrazione per l’espulsione, continuava a credere in lui e avrebbe probabilmente dato un’altra opportunità in finale. Queste esperienze, ricche di emozioni e rivelazioni, mostrano non solo il talento di De Rossi, ma anche il suo attaccamento a Roma e al suo club, un amore che ha segnato profondamente la sua carriera e che continua a vivere nel cuore dei tifosi giallorossi.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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