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De rossi riceve il tapiro d’oro e si chiede: perché proprio a me?

Questa sera, il noto programma satirico “Striscia la Notizia”, in onda su Canale 5 alle 20.35, ha visto protagonista Daniele De Rossi, ex capitano della Roma, che ha ricevuto il Tapiro d’Oro, un riconoscimento ironico per le sue recenti disavventure nel mondo del calcio. De Rossi è stato accolto con il consueto humor del programma, ma le sue parole hanno rivelato molto di più di un semplice scambio di battute.

L’ex calciatore, che ha vissuto un’annata complicata culminata con il suo esonero dalla panchina della Roma, si è mostrato ‘attapirato’ non solo per la sua situazione professionale, ma anche per il modo in cui il Tapiro è stato consegnato a lui. “E dai il Tapiro a me? Sono fuori da mesi, non credo di essere il destinatario giusto…” ha dichiarato, evidenziando un certo disappunto nel ricevere un riconoscimento legato a una stagione che, per lui, ha rappresentato una vera e propria battuta d’arresto.

il significato del tapiro d’oro

Il Tapiro d’Oro, simbolo del fallimento o di situazioni sfortunate nel mondo del calcio, è spesso assegnato a personaggi che si trovano in una fase critica della loro carriera. De Rossi, da sempre un simbolo della Roma, ha dovuto affrontare una realtà difficile dopo aver accettato la sfida di allenare la sua squadra del cuore. La sua risposta a Valerio Staffelli, l’inviato di “Striscia”, ha messo in luce il suo attaccamento alla maglia giallorossa e il rispetto per i suoi compagni di squadra, nonostante le difficoltà.

  1. “I giocatori erano gli stessi anche a gennaio 2024, quando mi hanno chiamato.”
  2. “In ogni caso, ringrazierò per sempre la proprietà americana che mi ha permesso di allenare la mia squadra del cuore.”

Le parole di De Rossi non sono passate inosservate, soprattutto in un contesto in cui la Roma sta affrontando un periodo di alti e bassi. La squadra, infatti, ha visto alternarsi risultati positivi e negativi, e molti tifosi si sono chiesti quale sia il futuro della società e del suo ex capitano. Con un passato così ricco di successi, il suo esonero ha suscitato un ampio dibattito tra i sostenitori giallorossi e gli esperti di calcio.

la risposta a staffelli

Staffelli ha poi provocato De Rossi chiedendo se un giorno potremmo vederlo sulla panchina della Lazio, storica rivale della Roma. Con un sorriso, De Rossi ha risposto: “Non me lo chiederanno, stanno andando alla grande. Per questo mi sa che quest’anno di corni me ne servono due…”. Questa battuta ha scatenato l’ilarità in studio e ha messo in evidenza la sua fedeltà alla Roma, un aspetto che i tifosi non possono ignorare.

Oltre a ricevere il Tapiro d’Oro, De Rossi ha recentemente intrapreso un nuovo percorso professionale come patron dell’Ostiamare, un club della capitale che milita in Serie D. Questo passaggio segna un momento di rinascita per lui, un’opportunità di mettere a frutto la sua esperienza e la sua passione per il calcio in un contesto diverso da quello della massima serie. La sua presenza in un club di livello inferiore potrebbe anche rappresentare un modo per riscoprire la gioia e la bellezza del gioco, lontano dalle pressioni e dai riflettori che accompagnano le squadre più blasonate.

riflessioni finali

Il Tapiro d’Oro di De Rossi è il secondo della sua carriera, un dato che evidenzia come anche i più grandi possano trovarsi in situazioni imbarazzanti o deludenti. In un mondo calcistico che spesso celebra solo il successo, la sua esperienza dimostra che il percorso di un calciatore è costellato di alti e bassi e che la resilienza è fondamentale.

La figura di Daniele De Rossi rimane una delle più amate nel panorama calcistico italiano. Non solo per le sue doti tecniche e la sua leadership in campo, ma anche per la sua umanità e il suo attaccamento ai colori giallorossi. I tifosi continuano a sperare in un suo ritorno, magari in una veste diversa, che possa contribuire a riportare la Roma ai vertici del calcio italiano ed europeo.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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