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De giorgi riflette sulle delusioni delle olimpiadi

Ferdinando De Giorgi, il ct della nazionale italiana maschile di pallavolo, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul percorso della squadra durante gli “Stati generali della Pallavolo” a Milano. Le sue parole sono state un mix di orgoglio e rammarico, evidenziando il desiderio di crescita continua e l’importanza di mantenere un atteggiamento umile e realista. La delusione per non aver conquistato una medaglia olimpica a Parigi è stata palpabile, ma De Giorgi ha sottolineato che questa esperienza deve essere vista come un’opportunità per ripartire.

La giovane età della squadra

Durante il suo intervento, De Giorgi ha messo in evidenza come la squadra sia stata la più giovane in tutti i tornei sotto la sua guida. Questo aspetto, sebbene possa sembrare un limite, è in realtà una risorsa preziosa per il futuro. La giovane età dei giocatori rappresenta una potenzialità di crescita e sviluppo, e il ct ha chiesto di non sottovalutare il valore di un team che si sta formando e che ha già dimostrato di essere competitivo a livello internazionale.

  1. Essere competitivi non significa necessariamente vincere sempre.
  2. Avere la capacità di confrontarsi con le migliori squadre del mondo è fondamentale.

L’assenza di una medaglia olimpica ha certamente lasciato un segno, ma De Giorgi ha invitato tutti a guardare al percorso fatto finora, un percorso che ha portato la squadra a partecipare a due Europei, un Mondiale e infine alle Olimpiadi. La mancanza di un podio olimpico non deve essere vista come una sconfitta definitiva, ma piuttosto come un importante passo nel processo di crescita. “Dobbiamo mantenere alta la nostra motivazione e cercare nuovi stimoli per il futuro”, ha dichiarato il ct.

L’importanza dell’umiltà

Uno degli aspetti più interessanti del suo discorso è stata la richiesta di umiltà all’interno della federazione. De Giorgi ha sottolineato come sia fondamentale riportare i “piedi per terra” per evitare che l’eccesso di aspettative possa ostacolare il percorso di crescita della squadra. La pallavolo italiana ha una lunga tradizione di successi, ma il ct ha invitato a non dare per scontato che il successo sia garantito. La competizione internazionale è in continua evoluzione, con nazionali come Francia, Brasile e Stati Uniti che stanno investendo enormemente nello sviluppo dei loro atleti.

Preparazione e legame con il pubblico

Una delle chiavi per il futuro, secondo De Giorgi, è la capacità di riconoscere i propri limiti e lavorare su di essi. “Dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo migliorare e non cercare scuse”, ha affermato. Questa mentalità proattiva è essenziale per costruire una squadra che possa affrontare le sfide future con determinazione e fiducia. Ogni sconfitta deve essere vista come un’opportunità di apprendimento e crescita, e il ct ha ribadito che la squadra ha tutte le potenzialità per diventare sempre più competitiva.

In un contesto in cui il miglioramento continuo è fondamentale, De Giorgi ha parlato anche dell’importanza della preparazione fisica e mentale. I giocatori devono essere pronti non solo a livello tecnico, ma anche psicologico, per affrontare le pressioni delle competizioni internazionali. La preparazione mentale è spesso un aspetto trascurato, ma può fare la differenza in momenti decisivi.

La pallavolo italiana ha sempre avuto un forte legame con il suo pubblico, e De Giorgi ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo questo legame. La passione dei tifosi è un motore fondamentale per la squadra, e il ct ha invitato i sostenitori a continuare a supportare i giocatori, anche nei momenti di difficoltà. La fiducia reciproca tra squadra e tifosi è cruciale per affrontare le sfide future.

Infine, De Giorgi ha parlato dell’importanza di una visione a lungo termine per la pallavolo italiana. Investire nelle giovanili e nel talento emergente è fondamentale per garantire un futuro luminoso. La federazione deve lavorare per creare un ambiente favorevole alla crescita dei giovani atleti, affinché possano sviluppare le proprie capacità e contribuire al successo della nazionale.

La riflessione di De Giorgi è un invito a guardare avanti con determinazione e umiltà. Nonostante l’amarezza per la mancata medaglia olimpica, c’è un futuro promettente all’orizzonte, e con il giusto approccio, la nazionale italiana di pallavolo avrà sicuramente la possibilità di tornare a competere ai massimi livelli.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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