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De amicis porta napoli verso il trionfo come testimonial della capitale europea dello sport 2026

Napoli si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia sportiva, non solo come una delle città più affascinanti e ricche di cultura dell’Italia, ma anche come Capitale Europea dello Sport per il 2026. Questo ambizioso riconoscimento rappresenta una straordinaria opportunità per la città di promuovere valori sportivi fondamentali e sviluppare iniziative che coinvolgano le nuove generazioni. Non è un traguardo che si raggiunge dall’oggi al domani; richiede dedizione, impegno e un percorso ben definito. La città, infatti, non si è adagiata sugli allori, ma ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura che abbraccia discipline emergenti e modelli virtuosi.

L’importanza del riconoscimento

Il riconoscimento di Napoli come Capitale Europea dello Sport è stato accolto con entusiasmo dall’assessore allo Sport e alle Pari opportunità, Emanuela Ferrante. Ha sottolineato l’importanza di utilizzare questa piattaforma per ispirare i giovani, affermando che “la designazione di Napoli come Capitale Europea dello Sport per il 2026 ha una straordinaria opportunità di proporre modelli virtuosi attraverso figure del mondo che rappresentano valori fondamentali come disciplina, impegno, resilienza, dedizione, rispetto per gli altri ed inclusione”. Questo manifesto per il futuro sportivo della città rappresenta un passo significativo verso una nuova era di sport e valori condivisi.

Il ruolo di Ernesto De Amicis

In questo contesto, Napoli ha scelto di puntare su una disciplina innovativa e affascinante: il Wing Foil. Questo sport, che combina il windsurf e il kitesurf, sta rapidamente guadagnando popolarità in tutto il mondo e Napoli ha già un campione che rappresenta la città a livello internazionale: il giovane Ernesto De Amicis. A soli sedici anni, Ernesto è già un bi-campione del mondo e campione d’Europa, avendo recentemente trionfato a Jericoacoara in Brasile nel campionato under 19. La sua storia è quella di un ragazzo che ha iniziato a praticare windsurf a cinque anni, per poi innamorarsi della nuova frontiera del Wing Foil.

  1. Inizio precoce: Ha cominciato a praticare windsurf a cinque anni.
  2. Successi internazionali: Bi-campione del mondo e campione d’Europa.
  3. Riconoscimento ufficiale: Premiato con una targa di riconoscimento al Palazzo Municipio.

Un esempio da seguire

Il talento di Ernesto non è passato inosservato. In un evento ufficiale, è stato premiato come il primo testimonial di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026. Ferrante ha elogiato il suo impegno e determinazione, affermando che “Ernesto spicca tra i nostri ambasciatori perché si sta distinguendo per la sua capacità di conciliare l’attività agonistica con lo studio”. Attraverso la figura di De Amicis, Napoli punta a coinvolgere altri giovani, ispirandoli a seguire un percorso di vita che unisca sport e formazione.

Il Wing Foil, sport che ha già catturato l’immaginazione delle nuove generazioni, rappresenta una sfida non solo fisica ma anche mentale. Con le sue tavole che solcano le onde e le ali che fendono l’aria, questo sport è diventato una vera e propria ossessione per molti ragazzi. Ernesto, che si allena tre volte a settimana tra Napoli e Formia, è un esempio di come si possa raggiungere l’eccellenza attraverso la disciplina e il sacrificio.

Nonostante i successi già ottenuti, Ernesto è ben consapevole delle sfide che lo attendono. Ha dichiarato: “So bene che sacrifici bisognerà continuare a farli e che se voglio ancora gareggiare a certi livelli devo fornire prestazioni scolastiche che accontentino i miei genitori”. Il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi è un obiettivo chiaro e ben delineato, sottolineando l’importanza di prepararsi per un futuro che potrebbe includere il Wing Foil come disciplina olimpica.

Con un ambasciatore così promettente e un riconoscimento che potrebbe cambiare il volto dello sport a Napoli, la città si appresta a vivere un periodo di grande fermento e innovazione sportiva. Il viaggio di Napoli come Capitale Europea dello Sport 2026 è appena iniziato, e la città è pronta a navigare verso nuove avventure, a gonfie vele, con l’energia e la determinazione che la contraddistinguono.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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Luca Baldini

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