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Da The Crying One a Special One: lo show di Mourinho in Turchia

José Mourinho, il leggendario allenatore portoghese noto in tutto il mondo per il suo carattere irriverente e le sue strategie fuori dal comune, continua a far parlare di sé, questa volta in Turchia. Dopo aver lasciato la Roma, Mourinho ha preso le redini del Fenerbahce, una delle squadre più prestigiose della Super Lig turca. Nonostante il cambio di scenario, lo stile inconfondibile e il carisma del tecnico di Setubal rimangono invariati, e la sua presenza ha già iniziato a lasciare il segno nel campionato turco.

Mourinho al centro dell’attenzione

Fin dal suo arrivo, Mourinho è stato al centro dell’attenzione non solo per le sue decisioni tattiche, ma anche per i suoi comportamenti fuori dalle righe. La sua ultima trovata, durante la partita vinta 2-0 contro l’Antalyaspor, ha fatto il giro del web: per protestare contro alcune decisioni arbitrali, Mourinho ha piazzato il suo laptop davanti a una telecamera dello stadio, bloccando parte delle riprese. La scena, che ha riportato alla mente il famoso gesto delle manette fatto ai tempi dell’Inter, ha scatenato reazioni contrastanti tra tifosi e addetti ai lavori.

Conseguenze delle azioni di Mourinho

L’ammonizione non si è fatta attendere, e Mourinho ha ricevuto il cartellino giallo dall’arbitro dopo essere stato richiamato dal quarto uomo. Questo episodio non è stato il primo della stagione per lo Special One: già nella prima giornata di campionato, durante la partita contro l’Adana Demirspor, Mourinho era stato ammonito dopo soli 15 minuti per aver oltrepassato l’area tecnica. In quell’occasione, i tifosi del Fenerbahce si sono schierati in massa dalla sua parte, sottolineando come il comportamento del collega avversario fosse stato ignorato dagli arbitri.

Un derby da incubo

Tuttavia, non tutte le uscite di Mourinho in Turchia sono state accolte con entusiasmo. Il primo derby di Istanbul si è rivelato un vero incubo per il portoghese: il suo Fenerbahce è stato sconfitto 3-1 da un Galatasaray in gran forma, guidato da giocatori del calibro di Osimhen e Mertens. A peggiorare la situazione, il club rivale ha sfruttato l’occasione per deridere Mourinho sui social media, ribattezzandolo “The Crying One”, un gioco di parole sul suo storico soprannome “The Special One”. Il Galatasaray ha pubblicato un’immagine di un libro fittizio, attribuito a Mourinho e intitolato proprio “The Crying One”, accompagnato dalla frase beffarda “In vendita nelle librerie vicine a Kadiköy”.

Reazioni e dibattito

La reazione di Mourinho non si è fatta attendere. Durante il post partita, un giornalista turco ha mostrato la foto al tecnico, scatenando la sua ira. Mourinho ha risposto con sarcasmo e irritazione, allontanandosi dalla conferenza stampa senza ulteriori commenti. L’episodio ha suscitato un acceso dibattito tra i tifosi e gli osservatori del calcio turco, dividendo l’opinione pubblica tra chi critica l’atteggiamento del portoghese e chi ne difende la figura.

Sostenitori e prospettive future

Tra i suoi sostenitori, spiccano le parole del veterano allenatore turco Yilmaz Vural, che ha invitato a dare tempo a Mourinho per ambientarsi e portare avanti il suo progetto con il Fenerbahce. Vural ha sottolineato l’importanza della presenza di Mourinho per la visibilità e il prestigio del calcio turco, suggerendo che la sua esperienza e la sua fama possono contribuire a promuovere il campionato su scala internazionale.

Il futuro di Mourinho in Turchia

Mentre il Fenerbahce si prepara a tornare in campo dopo la pausa per le nazionali, Mourinho continua a essere un punto di riferimento, nel bene e nel male. La sua capacità di catalizzare l’attenzione e di polarizzare le opinioni rimane intatta, e il suo viaggio in Turchia promette di essere uno dei capitoli più intriganti della sua carriera. Con la squadra attualmente al quarto posto in classifica, rimane da vedere se Mourinho riuscirà a trasformare le critiche in motivazione e a guidare il Fenerbahce verso nuovi trionfi.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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