Coppa Davis, ultima chiamata. L’Italia ha oggettivamente un’occasione più unica che rara per tornare in cima al tennis mondiale ma in vista del fine settimana di Malaga occorrerà sciogliere alcuni dubbi, specialmente nella composizione del doppio e nella scelta del secondo singolarista dopo la rinuncia a Fabio Fognini. Per andare a caccia del titolo, Volandri si è affidato a Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli.
L’unico intoccabile: Sinner. Il rebus del doppio
Si parte dai punti fermi. Uno è Jannik Sinner, reduce da uno straordinario finale di stagione che neanche la sconfitta in finale degli ATP Finals con Djokovic ha oscurato. L’altro, con riserva, è, anzi dovrebbe essere, Simone Bolelli, 38 anni ma ancora di gran lunga il miglior giocatore di doppio. Ha alle spalle esperienza e vittorie: 11 successi su 25 gare giocate nelle finali. 16-11 in Davis. Nel 2015 ha portato a casa con Fabio Fognini (che non è stato convocato) l’Australian Open, ma è reduce da un 2023 poco soddisfacente sia con Arnaldi che con Musetti. Il vero problema è dunque affiancargli un partner che sia in grado di trovare intesa. Difficile, considerando che nel quintetto scelto dal capitano Filippo Volandri vi sono, in effetti, cinque singolaristi. In questo senso, Sinner è quasi da scartare. L’ultima con Arnaldi, a Bologna, non è esattamente una garanzia. Solo un precedente con Sonego e due con Musetti. Se si dovesse arrivare al doppio, ipotesi affatto da escludere, Volandri potrebbe anche decidere di correre un rischio lasciando a riposo Bolelli. In quel caso a giocarsi il punto contro l’Olanda sarebbe la coppia Sonego – Musetti. Due Lorenzo, un azzardo.
Volandri lascia a casa Fognini: un caso difficile da gestire
Il capitano della Davis è chiamato a scegliere e, come ogni convocazione, la lista è comunque destinata a far discutere. In questo senso, la rinuncia a Fabio Fognini è un rischio molto alto. Se la nazionale azzurra arriverà sino in fondo, Volandri sarà inattaccabile altrimenti correrà sul filo del rasoio, anche perché nelle ultime settimane Fabio Fognini era apparso comunque in buona condizione. Lo screzio legato a Bologna lascia in eredità il dubbio se la scelta sia esclusivamente tecnica o personale, o comunque mirata evitare frizioni nel gruppo. L’unica certezza è che con delle innegabili problematiche legate a uno stato di forma non eccezionale di Sonego e Musetti e con le incognite legate anche ad Arnaldi, reduce da uno stop, la scelta è di quelle nette. E potrebbe rivelarsi un pericolosissimo boomerang anche in considerazione del carisma e della dedizione mostrata da Fognini alla maglia azzurra.