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Cleveland inarrestabile: chi avrà il coraggio di fermarla?

L’inizio della stagione NBA 2023-2024 ha visto i Cleveland Cavaliers sorprendere tutti con una striscia di quattordici vittorie consecutive, un risultato che ha superato il precedente record della franchigia stabilito durante l’era di LeBron James. I Cavaliers non sono solo una squadra da playoff, ma si stanno affermando come una seria contendente per il titolo, specialmente in una Eastern Conference che al momento appare mediocre, con i Boston Celtics come unica vera minaccia.

Questa partenza storica è stata raggiunta da sole sei squadre nella storia della NBA. Anche se il record assoluto di 24 vittorie consecutive stabilito dai Golden State Warriors nel 2015-2016 sembra lontano, la domanda rimane: chi potrà fermare questa corsa trionfale di Cleveland?

Un cammino difficile

Vincere quattordici partite di fila non è un’impresa da poco. La NBA richiede abilità tecnica e una gestione efficace dello stress fisico e mentale. Gli spostamenti tra le varie città, i cambi di fuso orario e l’intensità delle partite consecutive possono mettere a dura prova anche le squadre più forti. I Cavaliers hanno affrontato avversari di alto livello, conquistando vittorie significative contro:

  1. Golden State Warriors
  2. Los Angeles Lakers
  3. Milwaukee Bucks

La vittoria al fotofinish contro i Bucks, una delle squadre più temute della lega, ha dimostrato la tenacia del team. Tuttavia, il cammino dei Cavaliers non è privo di insidie. La prossima partita contro gli Charlotte Hornets, con un record di 4 vittorie e 7 sconfitte, appare sulla carta un incontro relativamente facile. Se Cleveland dovesse vincere, eguaglierebbe il record di 15 vittorie consecutive stabilito dagli Houston Rockets nel 1993-94.

La vera prova di forza: Boston

La vera sfida per i Cavaliers arriverà due giorni dopo, quando affronteranno i Boston Celtics, i campioni in carica. I Celtics, attualmente con un record di 7-1, hanno dimostrato di essere una squadra temibile, specialmente tra le mura amiche del TD Garden. Una vittoria a Boston non solo sarebbe un segnale forte per la lega, ma consoliderebbe anche le ambizioni di Cleveland di essere un contendente serio per il titolo.

Dopo il match con i Celtics, il calendario sembra più favorevole per i Cavaliers, con incontri contro squadre come New Orleans e Toronto, che attualmente sembrano avere difficoltà. La possibilità di arrivare a dicembre con un record imbattuto è concreta, ma tutto dipenderà dalle prestazioni contro avversari di alto calibro come i Celtics.

La squadra e il suo allenatore

Un fattore cruciale nel successo dei Cavaliers è stato l’arrivo di Kenny Atkinson come allenatore. La sua esperienza ha portato una nuova fiducia alla squadra. Sotto la sua guida, i Cavaliers hanno trovato un equilibrio tra i loro talenti offensivi e difensivi. Giocatori chiave come Donovan Mitchell, che sta giocando a livelli da MVP, e Darius Garland, uno dei realizzatori più decisivi in situazioni di alta pressione, sono fondamentali per il successo della squadra. Anche Evan Mobley sta finalmente emergendo come un giocatore chiave.

Sebbene ci siano state preoccupazioni iniziali sulla chimica tra i vari giocatori, il lavoro di Atkinson ha dimostrato che la squadra può funzionare come un’unità coesa. Con Max Strus ancora indisponibile, l’abilità della squadra di adattarsi e trovare soluzioni alternative sarà fondamentale per mantenere la striscia vincente.

Il panorama della Eastern Conference è piuttosto variegato, con molte squadre favorite, come New York, Miami, Milwaukee e Philadelphia, che stanno lottando per trovare la loro forma. Questo scenario apre ulteriormente la strada ai Cavaliers, che possono approfittare delle difficoltà altrui per affermarsi come una forza dominante. Ogni vittoria aggiunge autostima e i Cavaliers sembrano pronti a cogliere ogni opportunità. La prossima partita contro Boston sarà un vero banco di prova per le loro aspirazioni al titolo NBA.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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Luca Baldini

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