Madrid irrompe nella Formula 1. La capitale spagnola, secondo quanto riportato al di là dei Pirenei, ospiterà un Gran Premio di Formula 1 a partire dalla stagione 2026. Manca solo l’annuncio ufficiale ma tutto lascia credere che l’appuntamento con il mondiale di F1 in Spagna possa cambiare location.
Politica ed economia: Madrid al centro del mondo motoristico
La presidente della Regione madrilena, Isabel Díaz Ayuso, ha già reso noti i primi passi finalizzati alla realizzazione del progetto: il circuito sarà un semiurbano che si snoderà attorno al quartiere fieristico della città e sfrutterà i padiglioni e gli spazi circostanti. Una idea ambiziosa, da rendere concreta attraverso finanziamenti provenienti esclusivamente da privati per cercare di convincere Domenicali a trasformare la capitale della Spagna in uno dei poli del nuovo calendario ed equipararla a epicentri come Miami, Las Vegas o Singapore. Questa scelta influenzerà indirettamente o cozzerà direttamente con il futuro dell’attuale GP di Spagna al Circuit de Barcellona-Catalunya, finora confermato per il 2026. In primis, perché il calendario non consente più di 24 gare all’anno per regolamento e poi perché F1 e FIA hanno già fatto capire che vogliono solo un Gran Premio in Spagna. E anche per questo a Madrid c’è ancora più voglia di soffiare il GP a Barcellona. L’idea di uno “smacco” alla Catalogna, anche a livello politico, non dispiace affatto.
Un classico del calendario: il GP di Spagna è tradizione
Si può fare? In realtà Il GP di Spagna 2026 si deve fare. È un classico del calendario. Rispetta tutti gli obiettivi principali fissati da Liberty Media: è un evento di tradizione storica (il GP di Spagna si corre da 53 edizioni, la settima di tutti i tempi) che allo stesso tempo sarebbe ospitato in un una location moderna orientata allo spettacolo in una città europea dall’anima latina. Restano i dubbi legati a un pericoloso precedente: Valencia. In questo senso la presidente della regione, Isabel Diaz Ayuso, ha inviato una lettera a Stefano Domenicali, amministratore delegato della F1, informandolo dell’interesse ad organizzare una gara che non abbia alcuna somiglianza con quella del Gran Premio organizzato a Valencia tra il 2008 e il 2012 e che si è concluso con un fallimento dopo cinque edizioni. Le istituzioni regionali sostengono anche la tesi dell’indotto economico che la F1 genererà in una città che è già l’epicentro mondiale del calcio, ma che ha inseguito senza successo i Giochi Olimpici. Questa volta però decisione e risultato finale sembrano destinati a essere un qualcosa di profondamente diverso e probabilmente migliore rispetto al passato.