La Vuelta si tinge d’azzurro. Impresa di Filippo Ganna, che non ha deluso nella cronometro della decima tappa con partenza e arrivo a Valladolid. Vittoria di prepotenza, con 16’’ di vantaggio sul belga Remco Evenepoel. La corsa contro il tempo lascia in eredità, oltre alla gioia dello specialista italiano, un Giro di Spagna quanto mai vivo in attesa di una settimana decisiva che, probabilmente, non designerà il vincitore della corsa a tappe ma lascerà in eredità una classifica scremata. In questa ottica Roglic, a caccia del poker, affila le armi.
La maglia rossa è ancora in possesso dell’americano Sepp Kuss, che ha resistito dignitosamente nella cronometro, non esattamente specialità nelle sue corde. L’americano che sta correndo la sua Vuelta da resiliente, conserva 26’’ su Marc Soler e 1’09’’ su Evenepoel che, a sua volta, ha 24’’ sul quarto posto, occupato da Roglic. A 2’02’’ Lenny Martínez. Tutto lascia credere che già l’undicesima tappa possa fare l’elezione. La Laguna Negra – Vinuesa, 163 chilometri e primo traguardo in salita di questa settimana, sarà una tappa in cui i ciclisti dovranno affrontare diverse pendenze, anche ripide, prima della salita finale verso La Laguna Negra, un gran premio di Montagna di prima categoria con 6,5 chilometri al 6,8% e punte sino al 14%
La Vuelta, lasciatasi alle spalle la lotta contro il tempo, è attesa da un tranquillo weekend di fatica. La tredicesima tappa, breve ma intensissima, prevede la partenza da Formigal e l’arrivo al mitico Col du Tourmalet. Si tratta della tappa regina di questa edizione che prevede la salita al Col de Spandelles, prima categoria, con 10,3 chilometri all’8,3%. Occhio alla discesa verso Luz-Saint-Soveur dove Vingegaard ha faticato e Pogacar è caduto nel Tour de France 2022. Chi avrà ancora gamba e voglia di attaccare, è atteso da una delle salite più temute del ciclismo.
Dopo il Tourmalet, altra tappa molto impegnativa: si resta sui Pirenei, per percorrere i 156,2 chilometri tra Sauveterre-de-Béarn e la salita finale a Larra-Belagua. Dopo un inizio relativamente tranquillo, la gara si farà più dura con la salita al durissimo Col Hourcére, con i suoi 11,1 chilometri all’ 8,7% di pendenza. Quindi il Puerto de Larrau, con i suoi 14,9 chilometri all’8% dove, nel 1996, Miguel Indurain incassò una delle più enormi delusioni della sua carriera. La seconda settimana della Vuelta si concluderà con una tappa di media montagna di 158,5 chilometri tra Pamplona e Lekunberri con la salita di Zuarrarrate (7,3 chilometri a 4,8 %). Tutto sommato, quasi riposante
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