Ciclismo

Ciclismo, Pogacar dice “no” alle Olimpiadi: ecco perché

Il debutto di Tadej Pogacar nella stagione 2024 è ormai dietro l’angolo, in occasione della sua partecipazione alle Strade Bianche. Nella sua carriera, il ciclista ha disputato due gare su sterrato ed entrambe si sono concluse con lo stesso risultato: la vittoria. Vincere, appunto, è il verbo che vuole coniugare per tutta la stagione.

Pogacar: scelta mirata al “triplete” e niente Olimpiadi

Tadej Pogacar ha scelto un approccio leggermente diverso rispetto agli anni passati optando per una scelta ponderata: “Inizio più tardi del solito ma con un calendario così denso è necessario dosare le forze. Mi sto preparando per correre nei grandi appuntamenti e ho cambiato metodo di allenamento, simulando il ritmo di corsa durante la preparazione”. Obiettivi chiarissimi. A caccia del double, “snobbando” le Olimpiadi di Parigi: “Ho sempre desiderato correre il Giro e ritengo che sia il momento giusto. È una delle mie gare preferite, quando eravamo bambini adoravamo arrivare dalla Slovenia per assistere alle tappe di montagna o a quelle nei pressi di Trieste. Penso che sia un buon anno per provare a dare il 100% al Giro e il 100% al Tour”. Sacrificando però Parigi 2024 e la Vuelta: “Non penso di partecipare alla Vuelta, né di correre alle Olimpiadi. Dopo il Giro tireremo le somme della prima metà della stagione. Non voglio compromettere il Tour. Fra l’altro il percorso olimpico non è adatto a me quindi non mi concentrerò sui giochi. Il mio obiettivo restano Giro, Tour e Mondiale”.

A caccia di Pantani e Indurain: la sfida all’amico Vingegaard

Immagine | Epa

Con Pogacar in lizza nelle due corse a tappe major, tutti pensano che lo sloveno possa ripetere l’impresa di Indurain, nel 1992 e 1993, e Pantani, nel 1998. Proprio l’anno in cui è nato Pogacar. “Sono troppo giovane. So che Marco Pantani è stato un grandissimo. Ogni ciclista punta al double, anche perché è una delle cose più difficili da realizzare, insieme a quello di vincere in Italia, Francia e Spagna”. Per centrare l’impresa dovrà battere Vingegaard, entrambi a caccia del tris al Tour de France. Nessuna rivalità, tanta stima: “Nessuno di noi due è ossessionato dall’altro. Non è nostra intenzione battere qualcuno, pensiamo a battere tutti con la consapevolezza che può esserci qualcuno migliore di te. A ogni inizio di stagione ci saranno sempre più associazioni legate al rapporto con Vingegaard, ma penso che ciò accada solo perché passiamo molto tempo insieme fianco a fianco correndo in bicicletta”.

Luigi Pasquale Pellicone

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