“Il 2024 sarà un anno fantastico”. Punti di vista ma, se detto da Christian Horner, è troppo facile perché essendo il capo della squadra assolutamente dominante in Formula 1 e avendo avuto un 2023 da record con i due titoli in suo possesso, essere ottimista è il minimo. Quello che fa sorridere il numero uno del muretto Red Bull e, al contempo, terrorizzare la concorrenza, sono le prospettive della prossima stagione e del 2026, quando la casa austriaca, come assicura il team principal, non si farà trovare impreparata.
Nel 2024 diversi contratti andranno in scadenza, compreso quello di Checo Perez. Il messicano è all’ultima spiaggia: “Abbiamo un grande talento nella nostra squadra. Checo è il nostro pilota. Se farà bene, vogliamo trattenerlo per il 2025, ma tutto dipende da come si comporta rispetto al suo compagno di squadra”. Ed è proprio questo il problema: il messicano ha salvato il secondo posto, ma è stato doppiato in punti da Verstappen. Ovviamente non potrà permettersi la stessa stagione. È vero che essere compagno di squadra di Max è un compito molto difficile: occorre grande forza mentale per essere in grado di affrontare una situazione del genere, ma è altrettanto innegabile che in Red Bull abbiano bisogno di un pilota in grado di essere molto più vicino a Max. In sintesi, sarà tollerato il distacco, ma non sarà più accettata l’idea di vedere molte macchine fra i due piloti.
Horner ha anche analizzato gli scenari presenti e futuri. Snobba la Ferrari, ritenendo che sul radar di Max Verstappen possano essere avviatati ben altri rivali. In primis, quella McLaren che ha avuto una crescita clamorosa nella seconda metà del campionato, arrivando a pochi decimi dalla RB19 che però aveva di fatto sospeso lo sviluppo già in estate quando aveva già entrambi i titoli virtualmente in tasca. E seppur i prossimi anni non potranno essere caratterizzati da una monoposto così dominante, resta la sensazione che il vero “salto” sia nel 2026, quando cambieranno nuovamente e profondamente i regolamenti. Horner ne è perfettamente consapevole ed è curioso di capire se i rivali saranno all’altezza del compito di rappresentare una vera minaccia per la Red Bull. “Abbiamo circa 500 persone che lavorano in ottica 2026. Non è pensabile partire dal nulla per affrontare Mercedes, Ferrari, Honda, Renault e Audi. La nostra è una mossa coraggiosa, ma riteniamo che a lungo termine la scelta ripagherà”. Sinora ha avuto ragione lui…
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